Archive for Agosto, 2021

Casa Corstorphine

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Corstorphine Hill è una collina delle sette che circondano il centro storico di Edimburgo, ed è occupata in parte da un bosco incantato, da uno zoo, e sul versante Sud da un tessuto residenziale abbastanza denso che si affaccia sulle magnifiche Pentland.

Intorno alla città di Edimburgo stanno nascendo nuovi comparti residenziali al posto di grandi distese verdi, con case tutte uguali nello sprawl. La scelta dei committenti è stata quella di non allontanarsi dal vibrante tessuto urbano, vicino a scuole e negozi di quartiere e vicino al tessuto famigliare dei parenti, ma di investire in un’area semiurbana, con il recupero di un piccolo edificio esistente, un magazzino su 2 livelli con annessa una striscia di giardino grande abbastanza per le esplorazioni del piccolo figlio e qualche orto. Promuovendo il riuso e la riqualificazione di aree già occupate e abbandonate, hanno scelto di non consumare ulteriormente nuovo suolo, unica risorsa davvero finita e non rigenerabile.

Il lotto di progetto ha una larghezza limitata, inferiore ai 5 m, con edifici limitrofi attestati sui confini. L’obiettivo principale è la costruzione di una casa in grado di rispondere su misura alle necessità di una giovane coppia con un piccolo bambino, per crescere insieme e vivere, studiare e lavorare in ambienti con diversi gradi di privacy silenzio e luce.

Per le conformazioni del lotto, l'organizzazione spaziale interna deve svilupparsi in sezione, seguendo in parte l'andamento del terreno e arretrandosi ai piani superiori per creare verso sud dei paesaggi artificiali

L'edificazione in un lotto molto stretto tra edifici confinanti molto vicini, e le caratteristiche del terreno, hanno obbligato a un sistema costruttivo misto, che prevede un basamento, tipo platea, a gradoni realizzati in fasce larghe da 1 a 2 metri, in cemento con pali. Per il livello inferiore i muri perimetrali sono in blocchi di cemento, mentre i due piani superiori hanno struttura in legno. Le facciate sui lati corti sono caratterizzate da dei pannelli prefabbricati in cemento. L'ultimo piano è rivestito in zinco pigmentato.

Le facciate principali, su strada e sul giardino privato a Sud, riflettono una tensione verso la semplicità degli elementi che le compongono, dove la figura è ridotta al sistema massivo trilitico dei primi due livelli, e al telaio leggera della struttura metallica al piano superiore.

Le facciate non sono disegnate, ma scavate attraverso un’operazione di riduzione nella materia del volume compatto, e si manifestano attraverso la materialità di pochi elementi, del cemento levigato con inerti di pietre locali, dei serramenti in alluminio e del rivestimento in zinco pigmentato.

"[…] quality materials and good workmanship […] they make ornamentation redundant.
Fine material is God’s own wonder."
Adolf Loos, “Hands Off”, 1917

Il sistema dei serramenti alterna piccole finestre a scala domestica, apribili per aerazione e protette dagli sporti del tetto, a grandi vetrate fisse traslate a filo esterno facciata. La profondità data dal disallineamento viene abitata, attraverso configurazioni diverse di arredo fisso, in modo da creare dei luoghi favorevoli per attività che necessitano di luce e di libertà di pensiero.

Da livello strada si accede al piano intermedio: l’ingresso è un vero e proprio vestibolo, uno spazio di ingresso generoso, che serve anche da lavanderia.

L'atmosfera interna mira a costruire un equilibrio tra superfici materiche diverse e toni di colore naturali, come avviene nel paesaggio della Scozia dell’Est, dove la pietra arenaria ha sfumature rosa, ocra o sabbia.
Gli elementi materici sono pochi, il cemento pigmentato dei pavimenti o levigato degli accenti puntuali dei gradini, il multistrato di betulla, il rovere naturale e le pareti in intonaco di calce naturale.

Verso Sud il silenzio della copertura con fiori selvatici fa da sfondo alla camera da letto padronale.

Il paesaggio interno è costruito in sezione, la distribuzione verticale di collegamento è anche un canale di luce naturale che porta luce ai piani inferiori attraverso il grande lucernario.
La scala è un oggetto in sè composto nella metà inferiore in multistrato in essenza di betulla e nella metà superiore in lamiere di metallo traforato laccato.
Lo sviluppo verticale della casa si riflette anche nel diverso grado di privacy degli ambienti: a partire dal piano inferiore, dove han luogo le attività condivise di vita insieme, anche in relazione al giardino, fino ai piani superiori dove gli ambienti si fanno più silenziosi e  trovano una relazione più diretta con il cielo e il paesaggio delle Pentland.

Gli spazi della vita familiare insieme, del focolare domestico, trovano luogo al piano inferiore connesso al giardino. I tre diversi ambienti principali (living, kitchen e dining) hanno altezze diverse; questo contribuisce a modificarne le proporzioni, la luminosità e l’acustica.

Il soggiorno con altezza inferiore ai 250 cm è illuminato da un piccolo patio e ha sfumature più cozy, di tappeti e fuoco.

Verso la vetrata a Sud si concentrano i momenti della cucina e del dining e delle relazioni col giardino privato. L'altezza arriva a sfiorare i 4 metri e il giardino diventa il paesaggio domestico, lo sfondo delle cene e dei pranzi.

Il sistema di facciata integra i serramenti con le panche fisse intorno al tavolo conviviale, i mobili contenitivi e la struttura aperta della cucina passante.

Al livello superiore trovano luogo lo studio, e la seconda camera. Il primo si affaccia a Nord, per giovare di un’illuminazione più costante e regolare, mentre la cameretta a Sud, verso le Pentland, su un paesaggio di fiori selvativi.

"Non tutti quelli che vagano sono perduti"
J. R. R. Tolkien

Crediti

Cliente: Privato
Tipologia: Casa urbana
Luogo: Edimburgo, Scozia
Anno: 2021.08
Mq: 184
Progetto architettonico: ATOMAA
Gruppo di progettazione: Philip Kolevsohn, Bianca Magi, Celia Cardona, Konstantinos Ballis, Margherita Dellepiane
Fotografia: Archivio ATOMAA & justmuddlingthroughlife
Fotografie modelli: Alberto Strada
Progetto Strutture: David Narro Associated
Pratiche edilizie e coordinamento locale: Oliver Chapman Architects
Prestazioni energetiche e ambientali: Christine Palmer

Gelosie Toscane

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"Dimenticare è un fenomeno parallelo al ricordare; se non svuoti la tua testa, la tua memoria, avrai la memoria ingombra, i pensieri complicati.. Per questo dimenticare è tanto importante quanto ricordare, sono complementari. E anche nel progetto bisogna dimenticare, così come nella vita, per prendere una direzione, per selezionare.. dimenticare è un modo di selezionare. Che è un modo per ricordare." Fernando Tavora in conversazione con Giovanni Leoni e Antonio Esposito, Porto 1999

La campagna a sudovest di Pistoia è pianeggiante e dopo Montecatini si trasforma in una grande riserva naturale chiamata Padule di Fucecchio. Sul confine tra la pianura e il padule, il disegno dei campi segue l'orientamento dei vecchi casoni, che si stagliano fermi nel paesaggio.
Erano edifici con funzioni miste, in parte residenziale e in parte produttiva, e giacevano longitudinalmente con andamento Sud-Est / Nord-Ovest per permettere ai raggi solari di scaldare entrambe le lunghe facciate.

I materiali di costruzione sono tipicamente la pietra e i mattoni, elementi artificiali plasmati dalla mano dell'uomo, ma così indivisibili dal paesaggio circostante.
In alcuni edifici, il sovrapporsi delle finestre su due lati trasforma la materia e le dona leggerezza, così anche il paesaggio cambia e da sfondo diventa parte dell'interno domestico.
Negli antichi fienili le pareti in mattoni si rarefanno per accogliere la luce e la ventilazione naturale.

Nei vecchi edifici, le diverse funzioni si potevano sommare per semplice addizione volumetrica, come nell'edificio esistente, dove ogni volume aveva una propria ragion d'essere che si rifletteva nei disegni di facciata e nell'uso dei materiali. Dove serviva chiusura e protezione, ma passaggio d'aria e luce, il mattone si alleggeriva e si apriva, come nei vecchi fienili.

L'edificio di progetto sostituisce la parte terminale di un Casone. La strategia progettuale mira a eliminare le diverse figure volumetriche che nel tempo si sono sommate, e ricerca una completezza volumetrica più astratta, che si manifesta nell'involucro in mattoni. Gli interni, invece, sono organizzati riproponendo una certa articolazione spaziale.

Gli ambienti interni sono organizzati per stanze chiuse, nuclei di servizio che contengono camere, bagni e lavanderia, e che si compongono liberamente nello spazio costituendo di fatto, un nuovo ambiente aperto, libero, frutto del disallineamento dei nuclei. Lo spazio che che ne risulta è lo spazio giorno, aperto sul paesaggio e passante tra la facciata Sud-Est e Nord-Ovest.

La ricerca di apertura verso l'esterno costruisce il progetto, gli spazi giorno si aprono con superfici vetrate a tutt'altezza, dimensionalmente comprese tra i nuclei di servizio. Le grandi logge sono poste in continuità con le zone living, per contribuire a aumentare lo spazio di apertura verso l'esterno; dove le logge costruiscono un ambiente filtrato, uno spazio a metà, compreso tra le vetrate dei soggiorni e la parete in mattoni tipo gelosia.

Estratto dalla Normativa locale:
"Negli edifici rurali dell'area, il rapporto h/l deve essere di massimo 1,5 per le finestre con altezza massima non eccedente i 130 cm; e di 2,5 per le porte con altezza massima non eccedente i 210 cm."

Gelosia
"Sistema di facciata con l'obiettivo di prevenire l'introspezione e, allo stesso tempo, in grado di permettere a chi è dentro di guardare fuori."

Il progetto non vuole sembrare nuovo; si fonda sui materiali della tradizione già esistenti sul posto, come il mattone faccia a vista o l’intonaco di determinati colori, sul tetto a falde in tegole alla toscana.

Le facciate sono rivestite interamente in mattoni di laterizio di formato e cromia tradizionale, posati riproducendo la tessitura tradizionale usata nei fienili: in grado di far circolare l’aria e mediare il caldo estremo delle estati in pianura, modulando anche la luce che filtra e si posa silenziosamente all’interno.

Benedette le regole metriche
che vietano automatiche risposte
ci obbligano a pensare una seconda volta
e ci liberano dalle catene del sè
W. H. Auden

Tutte le pareti interne sono semplicemente intonacate di bianco, i pavimenti sono in legno nell’interno delle stanze chiuse, mentre negli spazi giorno sono in ceramica di vario formato. Le trame e le tessiture, diverse a se-conda dell’appartamento, giocano coi riflessi chiaroscuri della luce filtrante dalle pareti forate e dalle grandi ve-trate.

Crediti

Cliente: Privato
Tipologia: Casa in campagna
Luogo: Pistoia, Italia
Anno: 2021.07
Mq: 390
Progetto architettonico: ATOMAA, con Michael Schmidt
Gruppo di progettazione: Paolo Restelli, Danilo Monzani, Daniela Serini, Mauro Atzeni, Murat Bilen
Fotografia: Archivio ATOMAA
Fotografie modelli: Alberto Strada
Impresa: Silvano Ferretti Srl
Progetto Strutture: Domus Ingegneria (Ingegneri Associati Ducci Monti)

ATOMAA con Marcello Ascani

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L' appartamento nel quartiere di Brera nasce da un investimento privato in una zona storica piacevole e tranquilla del centro della città. L'appartamento si trova in un palazzo di inizio secolo, in una casa a ringhiera aperta piuttosto densa, una tipologia di edificio oggi estremamente difficile da realizzare visti i regolamenti e le norme edilizie; tuttavia tipica dell'architettura residenziale milanese.

Questo edificio, che un tempo era considerato un normale edificio residenziale per la classe operaia oggi si trova in uno dei quartieri più eleganti e alla moda di Milano definendone l'identità.

Entrando, l'appartamento ti coinvolge e ti rende partecipe del suo gioco.
Non è stato necessario ribaltare l'appartamento per due ragioni: il budget e la sua configurazione spaziale funzionale in partenza.

Era importante costruire qualcosa che avesse un carattere molto semplice. Da qui l'idea di ridurre i materiali al minimo indispensabile in modo che ogni cosa trovasse la giusta collocazione.

L' obiettivo era di ottimizzare tutto lo spazio e di sfruttare ogni centimetro per lo storage.

Una delle parti più importanti dell'appartamento è il letto. Esso è rialzato in modo tale da accogliere al di sotto una cabina armadio.

Progetto: Link

La casa in continua trasformazione è riproposta anche in un altro edificio storico degli anni '30, che conserva uno stile Art Nouveau.

L'obiettivo di questo progetto era quello di avere una casa flessibile che potesse essere divisa in stanze o accogliere un grande open space.

Gli spazi sono definiti da una serie di tende e pannelli scorrevoli che consentono di aprire o chiudere gli spazi a seconda dell'ora del giorno e delle funzioni da svolgere. Dare la possibilità ai clienti di trasformare la loro abitazione è per noi una piccola vittoria.

È diventato fondamentale che i principali servizi dell'appartamento - ingresso, lavanderia, bagno e guardaroba - siano situati nelle parti più buie dell'appartamento, garantendo agli spazi più aperti - soggiorno, cucina/sala da pranzo e camera da letto - di beneficiare al massimo della luce naturale che l'appartamento può offrire. Quest' ultimi spazi sono separati da pannelli mobili o tende, in modo da controllare la luce e garantire l'organizzazione degli spazi.

Progetto: Link