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Che tutto si muove e niente resta fermo in À Vivre Magazine

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"Piccolo e inversamente grande"

44 mq. È grande? Non proprio. Ma a Milano... già abbastanza grande, forse. ATOMAA, studio fondato nel 2018 da Andrea Del Pedro Pera, Cesare Galligani e Umberto Maj, conosce bene le tematiche legate al “microabitare”. Tra strategia spaziale e trucchi decorativi, i tre partner sanno svelare lo spazio.

Era necessario, per questo progetto, ribaltare la situazione! ATOMAA ha compiuto l'audace passo di ribaltare una pianta che, agli occhi dei tre partner dello studio, si è rivelata irrilevante. “Che senso ha mantenere una distribuzione che non offre una buona diffusione della luce naturale all'interno di una casa?”, si chiedono. L'obiettivo era quindi quello di trasferire, sul retro dell'appartamento, lontano dalle aperture, un "blocco tecnico" composto da cucina e bagno in modo da liberare tutte le finestre.

“L'appartamento, del resto, si trova al primo piano di un palazzo e si affaccia su un cortile interno; catturare il poco sole disponibile era la nostra priorità”, raccontano. Per i clienti, la sfida era ben diversa: trasformare un luogo poco attraente in un attraente alloggio in affitto. Al di là di questo imperativo, è stata data carta bianca. “Abbiamo quindi pensato a un luogo di vita dove ogni funzione possa avere uno spazio specifico, senza ricorrere a una retorica troppo ricca”. Cioè: sii semplice e aperto. A questo obiettivo gli architetti aggiungono altri requisiti. Tra questi, la “flessibilità”. Questo è un imperativo legato a quello che loro chiamano “microhousing”. Niente dovrebbe interferire con il volume e tutto dovrebbe essere regolabile.

“È un'abitazione in continua evoluzione”, assicurano gli architetti. A questo aspetto pratico si aggiungono considerazioni estetiche.

La decorazione non dovrebbe ingombrare lo spazio. Tutti gli elementi utili sono ridotti alla loro espressione più semplice. Le maniglie, ad esempio, scompaiono a favore di fori praticati nelle ante scorrevoli. La materia è anche l'unica fonte di ornamento. Le venature del legno, l'alternanza di diverse tonalità di rovere, chiaro e scuro, o le piastrelle di ceramica posate a rombi assicurano l'ornamento del luogo.

I partner di ATOMAA dimostrano così, attraverso questo progetto, quanto sia vero questo aforisma di Álvaro Siza che amano citare: “Gli architetti non inventano nulla, trasformano la realtà”.

ATOMAA ha deciso di creare un appartamento composto da tre diverse sequenze, ognuna con la sua finestra dedicata come fonte di luce naturale. Il tutto può essere diviso e riorganizzato spingendo e tirando pannelli di legno o tende.

Per questo appartamento, nessuna decorazione, solo materiali: armadi e tramezzi rimovibili in multistrato di betulla, mattoni dipinti, pavimento in parquet di rovere che alterna colori chiari e scuri e, infine, piastrelle di ceramica 10 × 10 cm posate a diamante in cucina ma anche in bagno.

Sul retro dell'appartamento è stato creato un “blocco tecnico”. Contiene il bagno, la cucina, un bollitore per l'acqua calda e l'impianto di condizionamento. Libera così spazio e, in più, permette di ricomporre l'appartamento sfruttando le tre finestre che si affacciano sul cortile del palazzo.

Per scoprire più contenuto:
Testo: Jean-Philippe Hugron
Foto: 
Gregory Abbate
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