"Le rovine di pietra sono state ricostruite a mano per creare la migliore
base sciistica per una giovane famiglia."
"C'è qualcosa che sembra assolutamente romantico in questa dimora, tanto che le sue facciate in mattoni imperfette sembrano strappate dalle pagine delle nostre fiabe preferite. Sebbene il fascino fiabesco del rifugio sia accresciuto dal paesaggio montuoso sbalorditivo, i suoi inizi sono in realtà più umili.
Sepolto all'interno di una delle poche valli italiane ancora colpite dall'ondata del turismo di massa che investe le Alpi, lo scheletro di un vecchio magazzino agricolo ha regalato a una giovane famiglia una base per la stagione sciistica. Grazie alla vicinanza delle piste e ai panorami indisturbati, la sua posizione non sarebbe potuta essere migliore."
"Tuttavia, la trama non era affatto priva di sfide: dalla struttura esistente troppo piccola, ai muri a secco non conformi alle normative. Prontamente ATOMAA ha risolto il problema creando un piano che ha inizio con il meticoloso smantellamento e ricostruzione delle storiche costruzioni in mattoni per ricreare la forma originaria prima di riconfigurare la planimetria.
Rivestito con un caldo strato di betulla per contrastare il suo guscio robusto, l'interno in tono nero beneficia anche di un'orchestrazione di finestre che, sebbene possano essere atipiche rispetto alle tradizionali strutture alpine, consentono alla luce di infiltrarsi in profondità negli spazi. Trovare l'equilibrio tra rendere omaggio al vernacolo locale e soddisfare le esigenze di un cliente moderno sembrava quasi impossibile, ma la cura e l'occhio sensibile di ATOMAA furono la combinazione giusta per questo lavoro."
L' appartamento nel quartiere di Brera nasce da un investimento privato in una zona storica piacevole e tranquilla del centro della città. L'appartamento si trova in un palazzo di inizio secolo, in una casa a ringhiera aperta piuttosto densa, una tipologia di edificio oggi estremamente difficile da realizzare visti i regolamenti e le norme edilizie; tuttavia tipica dell'architettura residenziale milanese.
Questo edificio, che un tempo era considerato un normale edificio residenziale per la classe operaia oggi si trova in uno dei quartieri più eleganti e alla moda di Milano definendone l'identità.
Entrando, l'appartamento ti coinvolge e ti rende partecipe del suo gioco.
Non è stato necessario ribaltare l'appartamento per due ragioni: il budget e la sua configurazione spaziale funzionale in partenza.
Era importante costruire qualcosa che avesse un carattere molto semplice. Da qui l'idea di ridurre i materiali al minimo indispensabile in modo che ogni cosa trovasse la giusta collocazione.
L' obiettivo era di ottimizzare tutto lo spazio e di sfruttare ogni centimetro per lo storage.
Una delle parti più importanti dell'appartamento è il letto. Esso è rialzato in modo tale da accogliere al di sotto una cabina armadio.
La casa in continua trasformazione è riproposta anche in un altro edificio storico degli anni '30, che conserva uno stile Art Nouveau.
L'obiettivo di questo progetto era quello di avere una casa flessibile che potesse essere divisa in stanze o accogliere un grande open space.
Gli spazi sono definiti da una serie di tende e pannelli scorrevoli che consentono di aprire o chiudere gli spazi a seconda dell'ora del giorno e delle funzioni da svolgere. Dare la possibilità ai clienti di trasformare la loro abitazione è per noi una piccola vittoria.
È diventato fondamentale che i principali servizi dell'appartamento - ingresso, lavanderia, bagno e guardaroba - siano situati nelle parti più buie dell'appartamento, garantendo agli spazi più aperti - soggiorno, cucina/sala da pranzo e camera da letto - di beneficiare al massimo della luce naturale che l'appartamento può offrire. Quest' ultimi spazi sono separati da pannelli mobili o tende, in modo da controllare la luce e garantire l'organizzazione degli spazi.
"In una valle delle Alpi centrali, lo studio Atomaa recupera e amplia un vecchio rudere di pietra. Il taglio essenziale degli spazi e delle aperture dona agli interni un carattere intimo e contemporaneo."
"Da vecchio rudere a residenza accogliente, perfettamente inserita nel paesaggio alpino della Val Divedro, finora risparmiata dal turismo di massa. Casa Cinsc prende le mosse da una costruzione rurale tradizionale, destinata al ricovero del bestiame e del fieno stagionale. 'La struttura risultava piuttosto precaria, in fragile equilibrio' ricorda Andrea Del Pedro Pera, autore dell’intervento con i soci Cesare Galligani e Umberto Maj dello studio Atomaa di Milano 'ma ha riservato delle sorprese. Come l’ampio arco di pietra e l’antico camino al piano terreno, da cui si evince che l’edificio fosse usato anche come abitazione.'"
"Il progetto ha ripristinato l’antica forma del fienile, consolidato i muri e riconfigurato gli ambienti interni con una luminosa cucina a doppia altezza e un corpo aggiuntivo che arricchisce l’assetto originario. Ingresso e soggiorno si trovano nel nuovo volume, addossato alla montagna ma affacciato sul paesaggio.
All’esterno l’edificio conserva i muri di pietra originali, così come impongono le normative locali. Gli ambienti interni, dal design minimale e rigoroso, sono intimi e accoglienti grazie alla presenza estesa del legno di larice e di betulla che riveste pavimenti, soffitti, pareti e arredi."
"«Abbiamo riutilizzato il materiale del vecchio rudere in modo quasi ossessivo», evidenzia Del Pedro Pera. 'Le pietre dismesse sono state usate per ricostruire i muri nuovi. Il legno del vecchio tetto per realizzare architravi di porte e finestre. I muri di contenimento dei terrazzamenti e del nuovo ampliamento impiegano porzioni di roccia scavata. Inoltre, le pavimentazioni esterne recuperano le piòde (lastre di pietra, ndr) del vecchio tetto. Tutto questo grazie alla maestria degli artigiani locali'. E dove non arrivavano pietra e legno è intervenuto l’uso del cemento, che dialoga apertamente con i materiali principali della casa, così come nel nuovo volume una gettata di resina nera prende il posto dei pavimenti di larice."
"Un discorso a sé meritano le numerose aperture realizzate risanando quelle preesistenti, oppure rivisitando geometrie archetipiche. Dal timpano completamente vetrato, che illumina dall’alto la cucina soppalcata, alla finestra ad arco che rischiara la camera da letto al livello più basso della casa. Spazi per la vita di oggi, in un ‘guscio’ che rispetta le tradizioni del territorio."
La proposta per una casa sulla collina scozzese di Cortorphine, a Edimburgo, ha ottenuto la Planning Permission.
Situato in un lotto molto stretto e complesso, l'edificio ambisce a diventare una piccola accogliente casa per una famiglia.
La ridotta dimensione del sito ha innescato diverse risposte progettuali per rispondere ai desiderata richiesti.
La distribuzione spaziale interna accoglie diversi ambienti in successione, dove vita e desideri trovano spazio. Lo spessore della facciata è lo strumento per mediare il movimento tra l'interno e il paesaggio e diventa, esso stesso, una serie di luoghi abitati da diverse aspettative e possibilità.
"All’estremo nord delle Alpi occidentali italiane, immersa nella natura più incontaminata, Casa Cinsc si trova in una delle ormai poche valli risparmiate dall’espansione del turismo di massa, che dagli anni ‘50 agli anni ’80, ha trasformato la montagna."
"Siamo a quasi 1.400 metri di quota, dove le strade si fanno via via più ripide per raggiungere il piccolo raggruppamento di case arroccato su un crinale montuoso. Luoghi abitati da generazioni che hanno mantenuto vaste distese di prati da pascolo e terreni coltivati, oggi restituiti ai fitti boschi. Un processo inevitabile di riappropriazione della natura che caratterizza l’attuale valle e richiama un turismo lento e rispettoso."
"Casa Cinsc è un atto di recupero e di rilettura della dimora rurale alpina. Il progetto ripristina la vecchia sagoma, consolida le murature e interviene riconfigurando gli ambienti interni. Da uno scambio di volumetrie, ne scaturisce un corpo aggiuntivo che arricchisce l’assetto originario e chiarisce spazi e funzioni."
"L’interno si configura così come luogo privilegiato da dove osservare il profilo delle cime. Casa Cinsc si presenta priva di ornamento, rigorosa e minimale nel linguaggio, così come quando venne concepita. In un contesto fortemente caratterizzato dall’uso della pietra, scegliamo internamente il legno per i pavimenti, le pareti, i soffitti e gli arredi principali."
"Il contrasto tra esterno e interno è evidente, fuori una scocca in pietra dura, fredda, mimetica con il paesaggio, dentro, invece, un ambiente intimo e caloroso, dove il legno è protagonista. Inaccessibili e generosi allo stesso tempo, è proprio in questi territori che si radica e si perpetua la tradizione costruttiva, tipologica e popolare, rivelando così la cultura della montagna."
"Mentre sono innegabili i vantaggi del vivere in ambienti confinati, bisogna riconoscere che molti apparati e organi, tra cui quelli di senso, sono concepiti e funzionano al meglio in ambienti esterni. La percezione visiva dell’ambiente circostante si basa sulla convergenza e proiezione delle immagini sulla retina dell’occhio. Mentre la visione di oggetti lontani non richiede un lavoro di messa a fuoco, quelli vicini, cioè al di sotto dei 6 metri, richiedono l’intervento del muscolo ciliare per aumentare lo spessore del cristallino e proiettare correttamente l’immagine sulla retina..."
“ Tecnicamente, l’ambiente ideale per
l’uomo è quello in cui si è sviluppato il suo
DNA, cioè gli spazi aperti della foresta (...).
...Ne
deriva che, nella grande maggioranza delle
costruzioni, il muscolo ciliare è in esercizio
anche nel momento in cui fissa l’oggetto più
lontano. Si tratta di uno sforzo inconscio che
apparentemente non crea disturbi, ma che
non ha alternative nell’ambiente confinato."
"L’udito è strutturato in modo da sentire
meglio il suono degli oggetti posti davanti e in
basso ma risente delle interferenze delle onde
acustiche riflesse: il riverbero delle onde
acustiche in spazi confinati limita fortemente
la percezione della parola e la sua
intellegibilità, tanto che il miglior parametro
per la fruibilità di un ambiente dal punto di
vista acustico è il tempo di riverbero,
cioè il tempo di permanenza dell’energia
sonora all’interno dell’ambiente, mentre
la naturale tendenza dell’onda acustica è
quella di allontanarsi e disperdersi
senza ritorno.
L’esposizione a microclimi umidi, freddi o troppo caldi in ambienti confinati induce limitazioni fisiche o emotive che influenzano la vita quotidiana(dispnea, inappetenza, bassa vitalità, insoddisfazione), condizioni che sono però facilmente risolvibili con interventi di natura edilizia e non medica.”
Prodotto da: Newmac
Creatore: Colin Chee
Produttore: Lindsay Barnard
Regista/operatore macchina da presa: Alessandro Carpentiero
Editore: Colin Chee
Intervista: Umberto Maj
Illustrazione: Alexander Klein, 1927, Functional House for Frictionless Living
In un palazzo d'epoca in zona Piola, un appartamento ristrutturato rispettando le tracce del tempo, dove gli stucchi convivono con le scelte di design e i nuovi elementi in legno disegnano una scenografia contemporanea.
Né tradizionale né moderno, con uno stile eclettico che è una combinazione di sedimentazioni, aggiunte e sovrapposizioni. In un palazzo d’epoca nella zona milanese Piola, lo studio ATOMAA ha ristrutturato un appartamento di 110 mq come una moderna ‘wunderkammer’, nella quale i nuovi arredi su misura si sono amalgamati morbidamente ai pezzi vintage e ai materiali preesistenti.
L’intenzione era quella di «creare ambienti vivaci», partendo da uno sfondo-base neutro dettato dal colore chiaro delle pareti in modo da far risaltare il più possibile gli arredi e i nuovi elementi in legno sviluppati insieme al designer Giacomo Moor.
La ristrutturazione, realizzata senza perdere d’occhio il budget, è il frutto di uno stretto scambio tra architetti e committenza, una coppia trentenne di professionisti a lungo legata ai progettisti per motivi professionali.
Considerato lo stato di fatto, rappresentato dai bei volumi tipici delle case d’epoca, gli architetti hanno avuto l’accortezza di intervenire in modo leggero, limitando le demolizioni e valorizzando quel che c’era: dalle cornici di gesso, fino a dettagli meno visibili, tracce di epoche passate. Non fa eccezione il pavimento originale in ciliegio a spina pesce del living: doveva essere smantellato ed è stato invece riportato all’antico splendore.
La distribuzione interna è stata creata con una gerarchia chiara: il grande spazio principale dedicato alla zona giorno è stato aperto il più possibile e ora è unificato in modo fluido attraverso tre portali delle stesse dimensioni, i quali agevolano l’accesso agli spazi di servizio. In cucina, una parte di armadiatura mimetizza una delle entrate, quasi fosse un passaggio segreto, che appare e scompare totalmente.
Sul piano dell’arredamento, i mobili vintage convivono in modo disinvolto mixati con pezzi più recenti e oggetti di design collezionati nel tempo dai proprietari. Ecco che una poltrona Le Corbusier datata 1928 si accompagna a un recente divano di Piero Lissoni, le “eterne” lampade Castiglioni e Prouvé sono abbinate a un tavolo industrial di Konstantin Grcic, in un dialogo reso temporalmente possibile dal design, per nulla in contrasto ma semplicemente aperto ad accogliere varie epoche e stili.
il nome generico dei varî arnesi che servono agli usi della vita domestica, spec. in cucina: u. domestici; gli u. più necessarî in cucina sono le pentole, i tegami e le posate. In botteghe artigiane, laboratorî, officine, ogni attrezzo semplice, atto alla lavorazione dei metalli, del legno o della pietra; per es. il martello, lo scalpello, le tenaglie, le pinze, le forbici, la sega, la lima, il trapano, il punteruolo, ecc.
- Vocabulary Treccani
Il progetto è pensato in modo organico, tenendo conto sin dall’inizio di più aspetti, a partire dalla distribuzione degli spazi, come uno strumento in grado di semplificare e agevolare le attività proprie della vita domestica. Gli ambienti sono organizzati attraverso un involucro abitato costituito da un insieme di elementi di arredo fisso integrati su misura.
I muri, le porte e gli elementi di arredo mobile, e rimangono solo strutture, dispositivi, che organizzano lo spazio a disposizione con elementi che possono cambiare funzione durante il giorno. La casa non è più pensata come un involucro vuoto da riempire o da decorare con oggetti che affermino uno status, ma come utensìle, ad hoc, in grado di semplificare e rendere più confortevoli le azioni e i gesti ordinari e straordinari, nei diversi momenti della giornata, on demand.
L'appartamento urbano contemporaneo standard di solito è costituito da molti ambienti: un ingresso con mobili di supporto; una cucina senza compromessi; un'area snack (che abbiamo capito funziona meglio come un'isola); una zona pranzo che ha la possibilità di accogliere un buon numero di ospiti in diverse occasioni; una zona living e relax; una zona notte a forma di alcova o camera da letto; una cabina armadio o un gran mobile contenitivo; un'area studio per lavorare a distanza; un bagno con doccia a tutta parete. In un micro appartamento, la sfida principale è incorporare tutti questi elementi in uno spazio molto limitato.
il comfort è di più
Le percezioni all'interno della casa si modificano in base alla prospettiva dell'utente, permettendo all'appartamento di essere un riflesso dei sentimenti e dell'umore di chi ci vive. È importante che gli spazi della casa abbiano la capacità di cambiare durante i diversi momenti della giornata e come quei cambiamenti, in relazione alla luce naturale che entra nell'appartamento e alle diverse necessità, permettano all'utente di svolgere attività diverse col massimo comfort. L'adattabilità degli spazi dovrebbe consentire all'abitante di ottenere sia spazi più privati che semi-privati, con il minimo sforzo. Ciò consente di vivere diverse specifiche esperienze, all'interno di uno spazio molto ristretto, con la comodità e naturalezza necessarie nell’abitare; senza forzature, e fin dove è possibile, è lo spazio che si deve adattare a noi, e non viceversa.
La delicate scelte dei materiali e la tavolozza dei colori sono fondamentali per ottenere un senso di calma in uno spazio che può essere trasformato in un santuario privato all'interno del vivace centro della città. Per noi è importante sottolineare che mobili o elementi d'arredo possono svolgere molteplici funzioni: definiscono limiti di spazio e scenografie fisse, e sono nello stesso momento cassette degli attrezzi ed elementi funzionali, contenitori e contenuto.
Per garantire la presenza dei diversi necessari ambienti, si deve operare sul tempo.
“Il comfort dipende per il novantotto per cento dal buon senso e per il due per cento dall’estetica”
- Terence Conran
Solo alcuni usi possono avvenire contemporaneamente o a stretta distanza; ad ogni modo, la maggior parte delle attività in ambito domestico avviene regolarmente secondo successioni abbastanza ordinate. L'uso dello spazio cambia seguendo il movimento del corpo al suo interno (come un guanto), e non viceversa. "Casa come strumento" significa anche che il corpo e la sua vita (e le sue esigenze) sono al centro della costruzione dello spazio, con tutti i limiti e le debolezze che porta con sé.
L’aspirazione rimane il comfort. Chi abita una casa ha bisogno di uno spazio minimo di vita, ben illuminato naturalmente, di un letto matrimoniale, di una cucina completa, di un ripostiglio all'ingresso per gli ombrelli bagnati, ecc.
Quando parliamo di Micro Apartments, sappiamo che questo può funzionare solo se lo spazio è confortevole. Per ottenere ciò, è necessario pensare sin dalle prime fasi del progetto, in modo diverso. Un modo che vede l'intero quadro tutto insieme e lo sintetizza.
Oggi pensiamo che il comfort di una casa ben progettata, bella flessibile e funzionale allo stesso tempo, che possa effettivamente migliorare la qualità dei momenti trascorsi in essa, sia la vera esperienza di lusso che le persone vogliono, più che un luogo che rispecchi stato economico.
Prodotto da: Newmac
Creatore: Colin Chee
Produttore: Lindsay Barnard
Regista/operatore macchina da presa: Alessandro Carpentiero
Editore: Colin Chee
Intervista: Philip Kolevsohn
prima illustrazione in b/n: Built-in wall storage unit with built-in bed and desk - Charles and Ray Eames, 1961
NCSU Design Library Image Collection
Seconda illustrazione colorata: from the book "Easier life" Wright
Link Video: NEVER TOO SMALL Ep47 Link Progetto: Link
“Qualcuno potrebbe indicarci altre mete, altre rotte, cancellare un percorso già compiuto o dirci che “tutte le strade qui sono mie” ma sappiamo che il mondo delle meraviglie è ancora possibile, nelle scelte che ci concediamo, nel non aver paura di mettere in campo gusti e preferenze, nella personalizzazione, ne pensare che forse una casa non è per sempre ma per sempre è il ricordo che conserviamo di lei.”
Situata nel quartiere del design di NoLo, a nord-est di Milano, Nolita è una casa per viaggiatori, meravigliosamente accogliente e ben illuminata.
Svegliarsi in un edificio degli anni '20 non è mai stato così bello. Frammenti della storia dell'appartamento ti accolgono ad ogni angolo, con soffitti decorati e bellissime piastrelle in cemento che ti strizzano l’occhio fra una stanza all'altra. La luce del sole fa capolino nell'appartamento sin dalle prime ore del mattino, mentre l'aria frizzante di Milano anima il corridoio comune. Il canto degli uccelli, dalle cime degli alberi accanto alla cucina, ti fa dimenticare del caos e dalla frenesia della città, facendoti sentire più vicini gli spazi aperti che circondano i margini della città.
Con un ovvio riferimento al libro "Lolita" del romanziere Vladimir Nabokov, l'appartamento non si vergogna di essere precocemente seducente, proprio come Dolores Haze, il secondo personaggio principale della storia.
L'attenzione ai dettagli in questo appartamento grande ma semplice è evidente dal primo momento. Un lume d’appoggio ti accoglie con un caldo abbraccio, accendendosi per magia al tuo ingresso. Da qui in poi, la luce naturale che irradia dalle stanze per tutta la sua lunghezza, riempie di luce il corridoio centrale.
Quando ti fai strada lungo di esso, accenni di colore catturano la tua attenzione ad ogni tuo passo. Ogni stanza, con il suo pavimento originale, è dipinta con un colore vivace, ispirato alla narrativa storica dell'appartamento che giace sotto i tuoi piedi.
Le stanze che si aprono sul corridoio sono annunciate da una doppia porta con un architrave decorato che la incornicia. Le pareti di ogni stanza sono segnate da una linea che le divide in due; la parte inferiore è dipinta di un colore che sembra emanare dal pavimento esistente, mentre la parte superiore delle pareti e del soffitto è dipinta di bianco, permettendo alla luce naturale di illuminare tutta la stanza. Questa semplice attenzione genera un’atmosfera domestica elegante ma allo stesso tempo riconoscibile, che accarezza i dettagli ornamentali e tutta la narrazione storica della casa.
L'appartamento è dotato di una serie di mobili free-standing, che consentono libertà di movimento e di sguardo. L'unico mobile fisso è il piano di lavoro della cucina; e che pezzo è! Punteggiato da accenni di granuli di marmo rosa e bianco, il piano di lavoro in cemento rosa si dispiega senza soluzione di continuità: un piano orizzontale diventa un’ alzatina e infine piega in un ripiano sottile ed elegante. Modellato come un pezzo unico, questo complemento evidenzia ulteriormente l'attenzione ai dettagli che riecheggia in tutto l'appartamento: non sei costretto a scegliere fra piacere ed utilità.
Il lungo piano per la colazione si estende fino ad una doppia porta finestra in fondo alla cucina, invitandoti verso un terrazzo ben illuminato che si accompagna tutta la lunghezza dell'appartamento. Un piccolo tavolo apparecchiato per due offre il luogo perfetto per un caffè mattutino, annidato tra le cime degli alberi del rigoglioso cortile sottostante.
La casa nel suo insieme, con tutte le sue attenzioni silenziose ma speciali, offre una piena immersione nel mondo meravigliosamente gentile della felicità domestica italiana.
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