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Palazzo Tornielli di Barengo

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Due ambienti del cortile minore di una dimora storica del '700, Palazzo Tornielli di Barengo, sono stati trasformati in un ampliamento di un grande studio legale situato nello stesso edificio. Alla magnificenza, agli stucchi e agli arredi tardo barocchi delle sale principali si contrappone l'atmosfera intima e pacata delle due sale in sequenza, dedicate a riunioni e incontri più riservati, ma anche a momenti di lavoro in cui un maggiore isolamento consente una diversa tipo di concentrazione. La funzione è stata quasi costruita sul progetto, in quanto la committenza, dopo un breve briefing iniziale, ha lasciato ai progettisti la sfida di plasmare la fruizione dello spazio sul disegno di arredi e soppalchi che valorizzassero gli spazi esistenti. In qualche modo, osiamo dire che la funzione ha seguito, in questo caso, la forma, anche se questo processo ha, per molti versi, subito un contrario.






Il progetto costruisce, attraverso il disegno degli arredi in rovere, una serie di (co)risposte tra degli elementi (soppalchi, scale, librerie, contenitori) situati prevalentemente lungo i perimetri, secondo un principio di reciproca necessità. Il primo ambiente, dedicato all'accoglienza e all'attesa, è coperto da una volta intonacata e ospita una scala contenitore che conduce ad un soppalco con mensole basse e sedute per la consultazione.

La libreria sottostante, dal ritmo veloce e regolare, è figlia della struttura del soppalco. Un portale-boiserie contenente un locale di servizio e ripostiglio conduce alla sala principale, le cui finiture originarie (seminato a terra con cornice e volta in mattoni a vista) sono state mantenute in dialogo con il disegno di gusto moderno degli arredi.

La seconda stanza è lasciata libera dal lato delle tre finestre, di fronte al secondo soppalco servito da una scala metallica più leggera e dalla parete d'archivio che nasconde anche la porta di collegamento alla prima stanza. Le strutture dei soppalchi in legno massello scandiscono anche la scansione dei moduli dell'archivio. I nodi strutturali e tutti i dettagli in metallo verniciato bianco, comprese le maniglie degli arredi, sono stati eseguiti su disegno dei designer, come tutti i mobili in rovere.

Il progetto costruisce, attraverso il disegno di tutti gli arredi in rovere, una serie di (cor)corrispondenze tra tutti gli elementi (soppalchi, scale, librerie, contenitori) andando a lavorare principalmente sui perimetri, secondo un principio di reciproca necessità. Il primo ambiente, dedicato all'accoglienza e all'attesa, è coperto da una volta a ombrello intonacata e ospita una scala contenitore che conduce ad un soppalco con mensole basse e sedute per la consultazione. La libreria sottostante, dal ritmo veloce e regolare, è figlia della struttura del soppalco. Una boiserie-filtro contenente un servizio e un ripostiglio conduce al vano principale, le cui finiture originali (seminato a terra con cornice e volta in mattoni a vista) sono state mantenute in dialogo con il design di gusto moderno degli arredi.

CREDITI

Cliente: MONTEVERDE Studio Legale
Tipologia: Ufficio
Luogo: Novara, Italia
Anno: 2016.12
Mq: 81
Progetto architettonico: ATOMAA, Studio Asabesi
Gruppo di progettazione: Eleonora Salsa, Umberto Maj, Daniela Serini, Manuela Cruz Torres, Elizaveta Ukhabina, Simone Marusi
Fotografia: Lorenzo Piovella
Impresa: Relazioni Edili Snc
Falegname: Donghi Arredi, Projet Metal
Luci: Artemide