Corstorphine Hill è una collina delle sette che circondano il centro storico di Edimburgo, ed è occupata in parte da un bosco incantato, da uno zoo, e sul versante Sud da un tessuto residenziale abbastanza denso che si affaccia sulle magnifiche Pentland.
Intorno alla città di Edimburgo stanno nascendo nuovi comparti residenziali al posto di grandi distese verdi, con case tutte uguali nello sprawl. La scelta dei committenti è stata quella di non allontanarsi dal vibrante tessuto urbano, vicino a scuole e negozi di quartiere e vicino al tessuto famigliare dei parenti, ma di investire in un’area semiurbana, con il recupero di un piccolo edificio esistente, un magazzino su 2 livelli con annessa una striscia di giardino grande abbastanza per le esplorazioni del piccolo figlio e qualche orto. Promuovendo il riuso e la riqualificazione di aree già occupate e abbandonate, hanno scelto di non consumare ulteriormente nuovo suolo, unica risorsa davvero finita e non rigenerabile.
Il lotto di progetto ha una larghezza limitata, inferiore ai 5 m, con edifici limitrofi attestati sui confini.
L’obiettivo principale è la costruzione di una casa in grado di rispondere su misura alle necessità di una giovane coppia con un piccolo bambino, per crescere insieme e vivere, studiare e lavorare in ambienti con diversi gradi di privacy silenzio e luce.
Per le conformazioni del lotto, l'organizzazione spaziale interna deve svilupparsi in sezione, seguendo in parte l'andamento del terreno e arretrandosi ai piani superiori per creare verso sud dei paesaggi artificiali
L'edificazione in un lotto molto stretto tra edifici confinanti molto vicini, e le caratteristiche del terreno, hanno obbligato a un sistema costruttivo misto, che prevede un basamento, tipo platea, a gradoni realizzati in fasce larghe da 1 a 2 metri, in cemento con pali. Per il livello inferiore i muri perimetrali sono in blocchi di cemento, mentre i due piani superiori hanno struttura in legno. Le facciate sui lati corti sono caratterizzate da dei pannelli prefabbricati in cemento. L'ultimo piano è rivestito in zinco pigmentato.
Le facciate principali, su strada e sul giardino privato a Sud, riflettono una tensione verso la semplicità degli elementi che le compongono, dove la figura è ridotta al sistema massivo trilitico dei primi due livelli, e al telaio leggera della struttura metallica al piano superiore.
Le facciate non sono disegnate, ma scavate attraverso un’operazione di riduzione nella materia del volume compatto, e si manifestano attraverso la materialità di pochi elementi, del cemento levigato con inerti di pietre locali, dei serramenti in alluminio e del rivestimento in zinco pigmentato.
"[…] quality materials and good workmanship […] they make ornamentation redundant.
Fine material is God’s own wonder."
Adolf Loos, “Hands Off”, 1917
Il sistema dei serramenti alterna piccole finestre a scala domestica, apribili per aerazione e protette dagli sporti del tetto, a grandi vetrate fisse traslate a filo esterno facciata. La profondità data dal disallineamento viene abitata, attraverso configurazioni diverse di arredo fisso, in modo da creare dei luoghi favorevoli per attività che necessitano di luce e di libertà di pensiero.
Da livello strada si accede al piano intermedio: l’ingresso è un vero e proprio vestibolo, uno spazio di ingresso generoso, che serve anche da lavanderia.
L'atmosfera interna mira a costruire un equilibrio tra superfici materiche diverse e toni di colore naturali, come avviene nel paesaggio della Scozia dell’Est, dove la pietra arenaria ha sfumature rosa, ocra o sabbia. Gli elementi materici sono pochi, il cemento pigmentato dei pavimenti o levigato degli accenti puntuali dei gradini, il multistrato di betulla, il rovere naturale e le pareti in intonaco di calce naturale.
Verso Sud il silenzio della copertura con fiori selvatici fa da sfondo alla camera da letto padronale.
Il paesaggio interno è costruito in sezione, la distribuzione verticale di collegamento è anche un canale di luce naturale che porta luce ai piani inferiori attraverso il grande lucernario.
La scala è un oggetto in sè composto nella metà inferiore in multistrato in essenza di betulla e nella metà superiore in lamiere di metallo traforato laccato.
Lo sviluppo verticale della casa si riflette
anche nel diverso grado di privacy degli ambienti: a partire dal piano
inferiore, dove han luogo le attività condivise di vita insieme, anche in relazione
al giardino, fino ai piani superiori dove gli ambienti si fanno più silenziosi
e trovano una relazione più diretta con
il cielo e il paesaggio delle Pentland.
Gli spazi della vita familiare insieme, del focolare domestico, trovano luogo al piano inferiore connesso al giardino. I tre diversi ambienti principali (living, kitchen e dining) hanno altezze diverse; questo contribuisce a modificarne le proporzioni, la luminosità e l’acustica.
Il soggiorno con altezza inferiore ai 250 cm è illuminato da un piccolo patio e ha sfumature più cozy, di tappeti e fuoco.
Verso la vetrata a Sud si concentrano i
momenti della cucina e del dining e delle relazioni col giardino privato.
L'altezza arriva a sfiorare i 4 metri e il giardino diventa il paesaggio
domestico, lo sfondo delle cene e dei pranzi.
Il sistema di facciata integra i serramenti con le panche
fisse intorno al tavolo conviviale, i mobili contenitivi e la struttura aperta della cucina passante.
Al livello superiore trovano luogo lo studio, e la seconda camera. Il primo si affaccia a Nord, per giovare di un’illuminazione più costante e regolare, mentre la cameretta a Sud, verso le Pentland, su un paesaggio di fiori selvativi.
"Non tutti quelli che vagano sono perduti" J. R. R. Tolkien
Crediti
Cliente: Privato
Tipologia: Casa urbana
Luogo: Edimburgo, Scozia
Anno: 2021.08
Mq: 184
Progetto architettonico: ATOMAA
Gruppo di progettazione: Philip Kolevsohn, Bianca Magi, Celia Cardona, Konstantinos Ballis, Margherita Dellepiane
Fotografia: Archivio ATOMAA & justmuddlingthroughlife
Fotografie modelli: Alberto Strada
Progetto Strutture: David Narro Associated
Pratiche edilizie e coordinamento locale: Oliver Chapman Architects
Prestazioni energetiche e ambientali: Christine Palmer
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