"Dimenticare è un fenomeno parallelo al ricordare; se non svuoti la tua testa, la tua memoria, avrai la memoria ingombra, i pensieri complicati.. Per questo dimenticare è tanto importante quanto ricordare, sono complementari. E anche nel progetto bisogna dimenticare, così come nella vita, per prendere una direzione, per selezionare.. dimenticare è un modo di selezionare. Che è un modo per ricordare." Fernando Tavora in conversazione con Giovanni Leoni e Antonio Esposito, Porto 1999
La campagna a sudovest di Pistoia è pianeggiante e dopo Montecatini si trasforma in una grande riserva naturale chiamata Padule di Fucecchio. Sul confine tra la pianura e il padule, il disegno dei campi segue l'orientamento dei vecchi casoni, che si stagliano fermi nel paesaggio. Erano edifici con funzioni miste, in parte residenziale e in parte produttiva, e giacevano longitudinalmente con andamento Sud-Est / Nord-Ovest per permettere ai raggi solari di scaldare entrambe le lunghe facciate.
I materiali di costruzione sono tipicamente la pietra e i mattoni, elementi artificiali plasmati dalla mano dell'uomo, ma così indivisibili dal paesaggio circostante. In alcuni edifici, il sovrapporsi delle finestre su due lati trasforma la materia e le dona leggerezza, così anche il paesaggio cambia e da sfondo diventa parte dell'interno domestico. Negli antichi fienili le pareti in mattoni si rarefanno per accogliere la luce e la ventilazione naturale.
Nei vecchi edifici, le diverse funzioni si potevano sommare per semplice addizione volumetrica, come nell'edificio esistente, dove ogni volume aveva una propria ragion d'essere che si rifletteva nei disegni di facciata e nell'uso dei materiali. Dove serviva chiusura e protezione, ma passaggio d'aria e luce, il mattone si alleggeriva e si apriva, come nei vecchi fienili.
L'edificio di progetto sostituisce la parte terminale di un Casone. La strategia progettuale mira a eliminare le diverse figure volumetriche che nel tempo si sono sommate, e ricerca una completezza volumetrica più astratta, che si manifesta nell'involucro in mattoni. Gli interni, invece, sono organizzati riproponendo una certa articolazione spaziale.
Gli ambienti interni sono organizzati per stanze chiuse, nuclei di servizio che contengono camere, bagni e lavanderia, e che si compongono liberamente nello spazio costituendo di fatto, un nuovo ambiente aperto, libero, frutto del disallineamento dei nuclei. Lo spazio che che ne risulta è lo spazio giorno, aperto sul paesaggio e passante tra la facciata Sud-Est e Nord-Ovest.
La ricerca di apertura verso l'esterno costruisce il progetto, gli spazi giorno si aprono con superfici vetrate a tutt'altezza, dimensionalmente comprese tra i nuclei di servizio. Le grandi logge sono poste in continuità con le zone living, per contribuire a aumentare lo spazio di apertura verso l'esterno; dove le logge costruiscono un ambiente filtrato, uno spazio a metà, compreso tra le vetrate dei soggiorni e la parete in mattoni tipo gelosia.
Estratto dalla Normativa locale: "Negli edifici rurali dell'area, il rapporto h/l deve essere di massimo 1,5 per le finestre con altezza massima non eccedente i 130 cm; e di 2,5 per le porte con altezza massima non eccedente i 210 cm."
Gelosia "Sistema di facciata con l'obiettivo di prevenire l'introspezione e, allo stesso tempo, in grado di permettere a chi è dentro di guardare fuori."
Il progetto non vuole sembrare nuovo; si fonda sui materiali della tradizione già esistenti sul posto, come il mattone faccia a vista o l’intonaco di determinati colori, sul tetto a falde in tegole alla toscana.
Le facciate sono rivestite interamente in mattoni di laterizio di formato e cromia tradizionale, posati riproducendo la tessitura tradizionale usata nei fienili: in grado di far circolare l’aria e mediare il caldo estremo delle estati in pianura, modulando anche la luce che filtra e si posa silenziosamente all’interno.
Benedette le regole metriche
che vietano automatiche risposte
ci obbligano a pensare una seconda volta
e ci liberano dalle catene del sè
W. H. Auden
Tutte le pareti interne sono semplicemente intonacate di bianco, i pavimenti sono in legno nell’interno delle stanze chiuse, mentre negli spazi giorno sono in ceramica di vario formato. Le trame e le tessiture, diverse a se-conda dell’appartamento, giocano coi riflessi chiaroscuri della luce filtrante dalle pareti forate e dalle grandi ve-trate.
Crediti
Cliente: Privato
Tipologia: Casa in campagna
Luogo: Pistoia, Italia
Anno: 2021.07
Mq: 390
Progetto architettonico: ATOMAA, con Michael Schmidt
Gruppo di progettazione: Paolo Restelli, Danilo Monzani, Daniela Serini, Mauro Atzeni, Murat Bilen
Fotografia: Archivio ATOMAA
Fotografie modelli: Alberto Strada
Impresa: Silvano Ferretti Srl
Progetto Strutture: Domus Ingegneria (Ingegneri Associati Ducci Monti)
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