Archive for the ‘Work’ Category

Nolita – la casa del Flâneur

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Immersa nel cuore di NoLo, il nuovo quartiere del design creativo di Milano, Nolita è una spaziosa guesthouse dentro un edificio degli anni 30 del secolo scorso con dettagli Deco a soffitto e cementine originali. Un lungo corridoio centrale funge da distribuzione principale della casa nella quale si trovano 2 bagni, una kitchenette comune e 5 camere da letto fortunatamente accarezzate dalla luce naturale.

L'approccio progettuale mira a utilizzare la narrativa esistente per informare interventi quasi invisibili, realizzando una serie di spazi che riflettono ognuno una propria atmosfera pur rimanendo in comunicazione tra loro. Questi interventi spaziano dalla scelta accurata del colore dei confini delle stanze; alla introduzione di una serie di mobili progettati su misura; fino alla scelta romantica di posate e stoviglie. Questa silenziosa cura di dettagli minimi mira a restituire lustro ad un'architettura di buon gusto e di buon senso che da anni attende dietro a persiane chiuse.

Il riferimento principale alle cementine del pavimento esistente definisce l'atmosfera delle 5 stanze e ne definisce la tavolozza dei colori. La scelta di smaltare solo la metà inferiore delle pareti, lasciando luminosa la parte superiore, è la memoria del momento in cui quelle persiane si sono aperte dopo anni: luce e colore. In un gesto che si ripete ogni mattina.

L'appartamento è completato da una serie di elementi d'arredo su misura, che mirano a rendere confortevole il soggiorno degli ospiti. Come nel caso di molte case italiane, la cucina è il vero cuore della casa, anche in questo caso diventando lo spazio dell'incontro e del racconto.

La cucina è un elemento unico costruito in cemento rosa e marmo bianco di Carrara. Questo pezzo è realizzato a mano ed in un unica fusione, e le sue curve "ammiccano" al tempo passato, all'essenzialità funzionale ed ai due oblò sopra di esso.

CREDITS

Cliente: Privato
Tipologia: Guest House
Luogo: Milan, Italy
Anno: 2018.09
Mq: 157
Progetto architettonico: ATOMAA, Studio Asabesi
Gruppo di progettazione: Umberto Maj, Eleonora Salsa, Samantha Furlotti, Simone Marusi
Consulente del colore: Marta Lavinia Carboni
Fotografia: Sara Magni
Impresa: ASDM di Erriu Antonio
Falegname: Donghi Arredi, Projet Metal
Mobili in cemento su misura: Caldara Giambattista

Casa per un fisico dell’antimateria

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Quando il cliente è un genio!, ti può essere chiesto: come possiamo cambiare l'idea di un passato non sempre felice senza la tabula rasa?

Come possiamo farci stare tutto? una cucina vera, una stanza per la conversazione con focolare, una sala lettura, uno studio con mappamondo, una alcova con bagno privato, una Jacuzzi due posti?

Possiamo aggiungere anche un letto a castello per i figli (con bagno dedicato ovviamente) ed un Genkan (玄関) dove lasciare le scarpe e camminare a piedi nudi?

CREDITS

Cliente: Privato
Tipologia: Appartamento
Luogo: Milano, Italia
Anno: 2017.12
Mq: 90
Progetto Architettonico: ATOMAA, Studio Asabesi
Gruppo di progettazione: Eleonora Salsa, Daniela Serini, Elizavetha Ukhabina, Federica Rigon, Simone Marusi
Fotografia: Sara Magni
Impresa: Relazioni Edili Snc
Arredi su misura: Donghi arredi, Projet Metal, Schiffini with Jasper Morrison, Kriptonite
Spa & Wetroom: Preformatiitalia

Casa verso Ovest

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La ridistribuzione degli spazi di servizio ha avuto lo scopo di aprire il più possibile la zona giorno verso la parte dell’abitazione illuminata in modo diretto dalla luce solare. La bellissima esposizione a sud-ovest cattura, attraverso l’apertura delle tre grandi finestre nella zona giorno, il massimo di luce disponibile fino ad accogliere il tramonto all’interno del soggiorno.

Lo spazio è costruito per successione di elementi, dalla parete della cucina attrezzata, all’isola, alla zona pranzo e alla zona soggiorno. Su un lato, il nucleo arredato dell’ingresso si prolunga e accoglie la zona studio.

Gli spazi di servizio sono raccolti all’interno degli elementi di circolazione e accesso, attraverso la costruzione di spazi contenitivi lungo i loro bordi. All’ingresso una grande parete attrezzata accoglie un ripostiglio per giacche e valigie, e strumenti di pulizia della casa, oltre alla porta, della stessa finitura del mobile, per accedere al disimpegno.

CREDITI

Cliente: Privato
Tipologia: Appartamento
Luogo: Milano, Italia
Anno: 2017.09
Sqm: 71
Progetto Architettonico: ATOMAA
Gruppo di Progettazione: Danilo Monzani, Andrea Zammataro
Fotografia: Luca Broglia, Claudio Tajoli
General contractor: Ristrutturiamo Srls
Cucina: Scavolini

Taaac!

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L’unità immobiliare di progetto è situata in un’area di Milano rivitalizzata recentemente attraverso il progetto di riqualificazione del bacino della Darsena. Trovandosi in un contesto molto turistico, come l’attuale zona di via Savona, Tortona e Darsena, l’intervento mira a recuperare gli interni domestici con funzione ricettiva. È quindi da intendersi come progetto che opera una riqualificazione patrimoniale come investimento immobiliare, al fine di proporre l’immobile sul mercato delle locazioni bre-vi e a medio termine.

Le necessità di turisti per brevi-medie locazioni richiedono case in grado di garantire lo stesso comfort di un’abitazione stabile. Per ottenere il comfort necessario si è partiti dalla localizzazione dei diversi spazi di servizio, quali la cucina, l’ingresso e il bagno; essi sono posizionati sui bordi dello spazio principale, lontani dalla luce proveniente dalle grandi finestre. A partire da questi punti fissi, si è operato con elementi mobili scorrevoli e apribili, in grado di garantire diverse combinazioni spaziali a seconda dei diversi usi possibili.

Il desiderio progettuale, fin dall’inizio, è stato quello di inglobare in qualche modo la magia e il gioco nel progetto di interni.

Dal punto di vista formale, il progetto si compone di armadiature contenitive di due tipi: fisse e mobili. Quelle fisse accolgono spazi di servizio e funzioni quali: ripostiglio, lavanderia, cucina e letto. Quelli mobili contengono funzioni temporanee, come l’area studio, il desk per le cola-zioni/ pranzi veloci e la cabina armadio.

Nell’ottica del “micro-living”, per garantire la presenza dei diversi necessari ambienti, si deve operare sul TEMPO.

Solo alcuni usi possono avvenire contemporaneamente o a stretta distanza; ad ogni modo, la maggior parte delle attività in ambito domestico avviene regolarmente secondo successioni abbastanza ordinate

Il desiderio, e la necessità, hanno portato a una casa che magicamente cambia forma, che non è mai uguale a sé stessa, che si apre e chiude come un fiore, a seconda delle ore del giorno e della luce naturale.

L’atmosfera interna è individuata formalmente dall’unità stilistica degli elementi di arredo fisso, capaci di includere diverse funzioni e caratteristiche all’interno della propria logica compositiva. Gli arredi sono anche altro, sono i limiti dello spazio e la scena fissa del vuoto, ma sono anche contenitori di utensili ed elementi funzionali che permettono al vuoto di essere abitato secondo le esigenze più disparate. La strategia di progetto mira a risolvere le questioni tecniche, funzionali ed ergonomiche, all’interno degli elementi di arredo fissi e mobili, per sottolineare la versatilità dello spazio principale.

Tutti gli elementi di arredo sono progettati su misura e realizzati artigianalmente da un falegname nel suo laboratorio; in essi si trovano i segni della precisione e delle imperfe-zioni che solo la lavorazione a mano sa restituire.

CREDITI

Cliente: Privato
Tipologia: Micro Living
Luogo: Milan, Italy
Anno: 2017
Mq: 29
Progetto architettonico: ATOMAA
Fotografia: Luca Broglia
Impresa: Lorenzo Bottoni
Falegname: Giuseppe Marra

Traits d’Union

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Nato dalla collaborazione fra studio ATOMAA e Gian Paolo Venier Design, il progetto di questo appartamento milanese di 150mq attinge all’identitàdell’edificio in cui è sito e ne reinterpreta le atmosfere di inizio ’900.

Cucito su misura del cliente, un giovane professionista, l’intervento ridisegna il layout originale - che contava tre camere da letto, un piccolo soggiorno e uno studio - e dà luo-go a una divisione netta tra zona giorno e zona notte. I nuovi ambienti - camera da letto, ampio salone e studio/camera degli ospiti - godono della rinnovata disposizione per aprirsi a stili di vita attuali. Inoltre, grazie a un disimpegno attrezzato, la camera da letto assume una sua vera dimensione privata, arricchita dal bagno en-suite.

Il recupero e il restauro dei materiali d’epoca – i parquet della zona giorno si accompagnano a una meticolosa ricerca sui rivestimenti e i serramenti di segno contemporaneo, ma in sintonia con il carattere originale dell’edificio. Il pavimento in terrazzo alla veneziana, che corre dall’ingresso alla cucina, presenta inserti in ottone, evocati anche negli ar-redi e nei complementi dei due bagni, diventando uno dei ‘trait d’union estetici’ della casa. L’utilizzo di armadi a muro, realizzati su misura, permette di ottenere ampie pareti attrezzate nascoste con superfici decorative a listelli in legno verticali, che lasciano la scena ad arredi e oggetti dal carattere più personale.

Ispirandosi allo spirito curioso e cosmopolita che ha caratterizzato l’inizio del Novecento in Europa, l’interior design presenta una stratificazione di oggetti che spazia dai vasi dé-co alle sedie in paglia intrecciata indonesiana, ai prodotti artigianali italiani e cinesi, pas-sando per le lampade vintage anni ’40 e sideboard e cabinet in palissandro anni ’60.

TRAITS D’UNION è stato definito come un “un melting pot culturale e temporale, arric-chito da tessuti preziosi e mobili e complementi su misura. Per un interno dallo charme d’epoca, che non rinuncia a un atteggiamento più giovane e contemporaneo”
Olga Mascolo, Domus

CREDITS

Cliente: Privato
Tipologia: Appartamento
Luogo: Milano, Italia
Anno: 2017.06
M2: 150
Progetto Architettonico: ATOMAA
Gruppo di progettazione: Tommaso Meena
Furniture and Light Design: GPV Design
Consulente Illuminotecnico: David Scognamiglio
Fotografia: Alberto Strada
Impresa: EdilBM Group srl
“Terrazzo alla Veneziana”: A&L Croci snc
Bathrooms: New Milestone Design
Climatizzazione: ClimaB

Casa attorno al Focolare

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"Doveva essere bello nelle sere d’inverno stendersi sulle stuoie davanti al fuoco di tronchi, e ascoltare la voce della foresta in colloqui selvaggi col vento"

Grazia Delledda, Marianna Sirca, 1915

CREDITS
Client: Private
Tipology: House in the Alps
Place: Fomarco, Italy
Year: 2017
Sqm: 213
Architectural Design: ATOMAA
Design Team: Daniela Serini, Eleonora Salsa, Elizaveta Ukhabina, Chantal Limonta, Philip Kolevsohn, Benedetta Vitale
Photography: Alberto Strada

Brera

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La superficie di dimensioni limitate (circa 34 mq netti), e le necessità contemporanee che richiedono case mutevoli e adattabili alle differenti attività che vi si svolgono, impone la ricerca della massima flessibilità degli spazi.

Gli spazi tecnici sono raccolti in nuclei funzionali posizionati sul perimetro dello spazio di soggiorno, più lontano dalla luce proveniente dalle due grandi finestre. La massima ottimizzazione spazia-le rende compatti gli elementi funzionali, lasciando più superficie possibile libera e aperta alla luce e alla vista del giardino su cui l’unità immobiliare si affaccia.

La strategia di progetto mira a risolvere le questioni tecniche, funzionali ed ergonomiche, con una logica inclusiva all’interno degli elementi di arredo fissi, per sottolineare l’ampiezza e le diverse possibilità dello spazio principale – primario – che viene lasciato libero.

Dal punto di vista delle finiture cromatiche, le colorazioni delle pareti tendono a seguire e rafforzare le differenze qualitative dei diversi spazi privati, partendo dal colore bianco e luminoso nelle zone più pubbliche, fino ad un grigio più pieno, saturo, nelle aree più private; le percezioni all’interno della casa cambiano a seconda della prospettiva in cui l’utente è immerso.

CREDITI

Cliente: Privato
Tipologia: Micro Living
Luogo: Milano, Italia
Anno: 2015.09
Mq: 32
Progetto architettonico: ATOMAA
Gruppo di progettazione: Mert Bozurt, Danilo Monzani
Fotografia: Luca Broglia
Falegname: Giuseppe Marra

Casa in una foresta di eucalipti

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Situata su di un pendio, in una stretta e verde vallata nel mezzo del deserto cileno, nella foresta di Aguas Claras, la casa si inserisce nel terreno come muro di contenimento posto tra la parte più elevata del pendio, il livello di accesso, e la parte inferiore, che ospita i principali ambienti abitati della casa.

Il muro in cemento, dello spessore di ben 40 cm e lungo 30 metri, è perforato e permeabile in più punti. L’apertura più ampia ha la funzione di accesso alla casa, raggiungibile attraverso un patio interrato, mentre le altre aperture, celate da una parete continua in legno, danno accesso agli ambienti di servizio, completamente interrati ed illuminati da lucernai.

Ogni stanza si apre al paesaggio verso i versanti nord, est e ovest della vallata, ed è allo stesso tempo protetta dai venti freddi e umidi del sud, grazie alla presenza del muro.

Sopra il muro si posano leggeri i tetti metallici. Mentre la zona pranzo/soggiorno è contenuta fra pareti di cemento , le camera da letto e le “scatole” dei servizi sono costruite in legno di pino locale verniciato di nero.

CREDITS:

Cliente: Privato
Tipologia: Casa nella foresta
Luogo: Cachagua, V Región, Chile
Anno: 2015.08
Mq: 224
Progetto architettonico: Matias Zegers Arquitectos, Andrea Del Pedro Pera Architetto Associato - ATOMAA
Gruppo di progettazione: Daniela Bustamante Canales, Vicente Navarrete, Gonzalo Sebastian Cisternas Perez
Paesaggista: Rebecca Emmons
Fotografia: Andrea Del Pedro Pera
Impresa: Constructora Seacoast Ltda.

Casa Per Form

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Il ballerino William Forsythe ci ha mostrato come da una linea, si possa improvvisare una bella coreografia. Se si immaginano due punti sul proprio corpo, (oppure uno nello spazio e uno sulla pelle) si può anche immaginare la linea che li unisce. Queste linee possono essere unite, estese, estruse, piegate, seguite. Così il corpo crea costantemente linee e reagisce a linee immaginarie nello spazio, danzando così sempre negli spazi in cui abita. Così le linee immaginarie del nostro corpo interagiscono con le linee dello spazio che abitiamo: ed abitare diventa coreografia.

In questo progetto, le linee che dividevano lo spazio sono state spostate verso il centro della stanza, aprendo nuovi assi visivi lungo le pareti perimetrali. Con una strategia progettuale giocosa, l'obiettivo è stato quello di rimuovere gli spazi di servizio dai bordi, liberando così le fonti di luce naturale e consentendo una maggiore libertà di movimento lungo i percorsi di nuova concezione dello spazio. L'appartamento e l'utente si parlano in una performance fatta di movimenti leggeri e meccanismi silenziosi.

La nuova geometria circola attorno a un punto centrale. Questo volume è capace di contenere gli spazi di servizio ricollocati ma allo stesso tempo definisce la forma gli spazi attorno a se: un piccolo ingresso , un anticamera con toeletta, la camera e la cucina. Il nucleo centrale è tagliato da un raggio di sole: un angolo si ritira, lasciando spazio alla luce e aprendo la vista alla cucina.

Il carattere dell'appartamento è definito da linee di colore, trame materiche ed elementi scorrevoli in policarbonato. Questi pannelli leggeri consentono una continua riconfigurazione dello spazio, nascondendo alla vista quando necessario, pur consentendo alla luce di raggiungere gli angoli meno luminosi dell'appartamento.

Il design dei mobili massimizza la flessibilità e variabilità nell'uso dell'appartamento, in modo che il soggiorno e la camera da letto coesistano in un unico spazio senza essere presenti contemporaneamente.

CREDITI

Cliente: Privato
Typologia: Micro Living
Luogo: Milano, IT
Anno: 2014
Mq: 42
Progetto architettonico: ATOMAA, Studio Asabesi
Gruppo di progettazione: Daniela Serini
Fotografia: Jule Hering
Impresa: Relazioni Edili RE
Falegname: LINEALEGNO