2020.09
Abitando – Una Casa per Lettori
Abitando
Milano, IT

“Per fare il tavolo, ci vuole il legno. Per fare il legno, ci vuole l’albero. Per fare l’albero ci vuole il seme”. Non ci vogliamo fare forti di citazioni facili - il genio di Gianni Rodari, la voce di Sergio Endrigo, una favola non solo per bambini che tutti ancora sappiamo canticchiare - è che in molte cose davvero ci vuole un fiore.

Una zona semicentrale di una Milano che sa essere elegante e di quartiere, una via alberata che segue una immaginifica direttrice tra vecchio e nuovo mondo strizzando l’occhio a moderni palazzi che si specchiano nel Pirellone e case inizio novecento che nelle proprie decorazioni e ferri battuti certificano quel gusto europeo cresciuto anche su questi muri. E se poco lontano Umberto Boccioni dipingeva se stesso sul balcone di casa mentre campi e prati si stendevano ancora alle sue spalle, oggi la zona è viva, ricca di botteghe, pasticcerie artigianali, mercatini e sorrisi. Da un piano alto si può vedere tutto questo e lasciarsene abbagliare. Mentre la luce del sole filtra delicatamente dalle finestre creando elementi cromatici nuovi e inaspettati.

Ma dicevamo, ci vuole il legno. E in un appartamento che, al momento dell’acquisto, non mancava di nulla se non di personalizzazione e amore, ce n’è voluto tanto. Meno muri, più elementi modificabili, arredi su misura, opera di artigiani ancora innamorati del proprio lavoro. Un salotto fatto di colore e luminosità, dove il legno è vintage in una libreria di recupero anni Sessanta, in un bovindo tanto desiderato, avvolto dalle finestre sulla strada, in una parete-libreria chiara nascondiglio per le porte che trasformano lo studio in una stanza per gli ospiti. Porte gialle, come il suono della tromba, vulcanico, impossibile non notarlo. I colori comunicano con noi e tra di loro, così il giallo si incontra con il rosso della libreria dell’ingresso, una nascita misteriosa dalla tendenza simultanea all’allontanamento e all’ascensione del giallo e del blu, avrebbe detto Vasilij Kandinskij.

Impossibile dimenticare il verde. Salvia o profondo, quello del marmo verde Alpi. Cucina e sala da pranzo si concedono valori stabili: quelli del verde appunto, l’integrità del marmo nel piano della cucina, la dignità del bambù nella carta da parati che definisce la sala da pranzo, piccola bomboniera soddisfatta di se stessa nelle serate tra amici. Legno di parquet riportato in vita, colore di cementine create ad hoc, giocate ancora tra bianco e verde salvia, con elementi dalle note blu, azzurre, beige e grigi, mentre, come in una caccia al tesoro, si perdono nell’intera superficie listarelle di colori diversi, perché per giocare non si è mai troppo vecchi.

Torna il verde nei bagni, questa volta abbinato al rosa e alla forma arrotondata: figure geometriche e colore per entrare in se stessi, per mettersi in relazione, per superare i limiti di una stanza, di una destinazione, di una definizione. Un ultimo dettaglio che è fil rouge dell’appartamento e di un’idea di armonia ancora viva: l’arco, delle porte, della libreria, degli oggetti arrotondati, morbidi, voluttuosi, di una lampada della storia del design, che è funzione e non puro oggetto decorativo. E se una parentesi illumina delicatamente la camera da letto, seguendo una linea luminosa infallibile si riprende la strada verso l’ingresso.

Link Progetto: Una Casa per Lettori

Testo originale di: Flavia Fiocchi

Qualcuno potrebbe indicarci altre mete, altre rotte, cancellare un percorso già compiuto o dirci che “tutte le strade qui sono mie” ma sappiamo che il mondo delle meraviglie è ancora possibile, nelle scelte che ci concediamo, nel non aver paura di mettere in campo gusti e preferenze, nella personalizzazione, ne pensare che forse una casa non è per sempre ma per sempre è il ricordo che conserviamo di lei.