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Brera

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La superficie di dimensioni limitate (circa 34 mq netti), e le necessità contemporanee che richiedono case mutevoli e adattabili alle differenti attività che vi si svolgono, impone la ricerca della massima flessibilità degli spazi.

Gli spazi tecnici sono raccolti in nuclei funzionali posizionati sul perimetro dello spazio di soggiorno, più lontano dalla luce proveniente dalle due grandi finestre. La massima ottimizzazione spazia-le rende compatti gli elementi funzionali, lasciando più superficie possibile libera e aperta alla luce e alla vista del giardino su cui l’unità immobiliare si affaccia.

La strategia di progetto mira a risolvere le questioni tecniche, funzionali ed ergonomiche, con una logica inclusiva all’interno degli elementi di arredo fissi, per sottolineare l’ampiezza e le diverse possibilità dello spazio principale – primario – che viene lasciato libero.

Dal punto di vista delle finiture cromatiche, le colorazioni delle pareti tendono a seguire e rafforzare le differenze qualitative dei diversi spazi privati, partendo dal colore bianco e luminoso nelle zone più pubbliche, fino ad un grigio più pieno, saturo, nelle aree più private; le percezioni all’interno della casa cambiano a seconda della prospettiva in cui l’utente è immerso.

CREDITI

Cliente: Privato
Tipologia: Micro Living
Luogo: Milano, Italia
Anno: 2015.09
Mq: 32
Progetto architettonico: ATOMAA
Gruppo di progettazione: Mert Bozurt, Danilo Monzani
Fotografia: Luca Broglia
Falegname: Giuseppe Marra

Casa in una foresta di eucalipti

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Situata su di un pendio, in una stretta e verde vallata nel mezzo del deserto cileno, nella foresta di Aguas Claras, la casa si inserisce nel terreno come muro di contenimento posto tra la parte più elevata del pendio, il livello di accesso, e la parte inferiore, che ospita i principali ambienti abitati della casa.

Il muro in cemento, dello spessore di ben 40 cm e lungo 30 metri, è perforato e permeabile in più punti. L’apertura più ampia ha la funzione di accesso alla casa, raggiungibile attraverso un patio interrato, mentre le altre aperture, celate da una parete continua in legno, danno accesso agli ambienti di servizio, completamente interrati ed illuminati da lucernai.

Ogni stanza si apre al paesaggio verso i versanti nord, est e ovest della vallata, ed è allo stesso tempo protetta dai venti freddi e umidi del sud, grazie alla presenza del muro.

Sopra il muro si posano leggeri i tetti metallici. Mentre la zona pranzo/soggiorno è contenuta fra pareti di cemento , le camera da letto e le “scatole” dei servizi sono costruite in legno di pino locale verniciato di nero.

CREDITS:

Cliente: Privato
Tipologia: Casa nella foresta
Luogo: Cachagua, V Región, Chile
Anno: 2015.08
Mq: 224
Progetto architettonico: Matias Zegers Arquitectos, Andrea Del Pedro Pera Architetto Associato - ATOMAA
Gruppo di progettazione: Daniela Bustamante Canales, Vicente Navarrete, Gonzalo Sebastian Cisternas Perez
Paesaggista: Rebecca Emmons
Fotografia: Andrea Del Pedro Pera
Impresa: Constructora Seacoast Ltda.

Casa Per Form

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Il ballerino William Forsythe ci ha mostrato come da una linea, si possa improvvisare una bella coreografia. Se si immaginano due punti sul proprio corpo, (oppure uno nello spazio e uno sulla pelle) si può anche immaginare la linea che li unisce. Queste linee possono essere unite, estese, estruse, piegate, seguite. Così il corpo crea costantemente linee e reagisce a linee immaginarie nello spazio, danzando così sempre negli spazi in cui abita. Così le linee immaginarie del nostro corpo interagiscono con le linee dello spazio che abitiamo: ed abitare diventa coreografia.

In questo progetto, le linee che dividevano lo spazio sono state spostate verso il centro della stanza, aprendo nuovi assi visivi lungo le pareti perimetrali. Con una strategia progettuale giocosa, l'obiettivo è stato quello di rimuovere gli spazi di servizio dai bordi, liberando così le fonti di luce naturale e consentendo una maggiore libertà di movimento lungo i percorsi di nuova concezione dello spazio. L'appartamento e l'utente si parlano in una performance fatta di movimenti leggeri e meccanismi silenziosi.

La nuova geometria circola attorno a un punto centrale. Questo volume è capace di contenere gli spazi di servizio ricollocati ma allo stesso tempo definisce la forma gli spazi attorno a se: un piccolo ingresso , un anticamera con toeletta, la camera e la cucina. Il nucleo centrale è tagliato da un raggio di sole: un angolo si ritira, lasciando spazio alla luce e aprendo la vista alla cucina.

Il carattere dell'appartamento è definito da linee di colore, trame materiche ed elementi scorrevoli in policarbonato. Questi pannelli leggeri consentono una continua riconfigurazione dello spazio, nascondendo alla vista quando necessario, pur consentendo alla luce di raggiungere gli angoli meno luminosi dell'appartamento.

Il design dei mobili massimizza la flessibilità e variabilità nell'uso dell'appartamento, in modo che il soggiorno e la camera da letto coesistano in un unico spazio senza essere presenti contemporaneamente.

CREDITI

Cliente: Privato
Typologia: Micro Living
Luogo: Milano, IT
Anno: 2014
Mq: 42
Progetto architettonico: ATOMAA, Studio Asabesi
Gruppo di progettazione: Daniela Serini
Fotografia: Jule Hering
Impresa: Relazioni Edili RE
Falegname: LINEALEGNO