2022.07
Casa per un fisico dell’antimateria in À vivre
Pubblicazione
Quimper, Francia

Il progetto di “una casa per un fisico dell’antimateria” raduna molti dei temi a noi cari: la sfida allo spazio, intesa come ricerca delle sue massime potenzialità,ma anche il rapporto con l’esistente. Il tutto condito dalla passione per il fatto a mano (sono tanti i manufatti in cemento e legno in questo progetto) ed una certa inclinazione alla giocosità e sorpresa.

"vediamo sempre il progetto come l’occasione di aggiungere elementi ad un testo esistente, non di riscriverlo."

Qual era la richiesta dalla cliente?

In una parola, il rinnovamento. E per la prima volta, ben oltre i desideri di novità con i quali spesso si presentano i clienti, questo rinnovamento era mosso da un sentimento profondo: il riscatto su una infanzia non felice vissuta fra quelle stesse mura. Ed essendo il cliente una persona abituata al pensiero laterale (è un fisico dell’antimateria), i desideri di spazialità e comfort sono stati una moltitudine: una grande vasca idromassaggio per due, una alcova con bagno privato e spogliatoio, un secondo bagno con doccia, uno studio con letto per ospiti, una cucina comoda, un living con focolare (!), uno spazio lettura ed un genkan dove lasciare le scarpe appena entrati in casa.

Come hai immaginato di trattare la stanza e il letto?

Quando pensiamo alla camera da letto ci piace riferirci alla spazialità intima e protettiva dell’alcova: uno spazio minimo e quadrato dove rifugiarsi dagli stimoli del mondo esterno. Ma allo stesso tempo proviamo anche a riferirci al mondo confortevole di certe suite d’albergo, per poter sognare di essere in vacanza anche quando non lo si è. Per questo cerchiamo sempre di proporre una relazione speciale con la sala da bagno privata, luogo della cura del se, e la comodità di una cabina armadio spaziosa, magari con una seduta.

In questo caso un oggetto di arredo semplice, lungo quanto lo spazio della stanza, somma diversi dispositivi spaziali in un unico volume in betulla: i 3 gradini che portano alla sala da bagno, una capiente cassapanca, una comoda seduta e uno stand in ferro bianco per la parte a giorno della cabina armadio passante. Un pannello scorrevole, dello stesso materiale, fluttua su questo volume come un velo e nasconde dietro se la spazialità di una spa privata in mosaico verde.

Un grande oblò in cemento gioca con le convezioni di intimità e pudore mettendo in comunicazione la vasca con la camera da letto. I toni del bianco della resina a pavimento e degli stucchi, il colore caldo della betulla e la schiettezza dei manufatti in cemento formano lo sfondo, calmo e luminoso, del luogo del riposo.

Cosa significa per te il tema "riposo"?































"The Bedroom"
Vincent van Gogh, Arles, ottobre 1888,

Il riposo è molto più che dormire. Come molti bisogni umani, si estende al di là della necessità biologica. Al punto che il pensiero che siano molte le azioni che intraprendiamo per riposarci non ci stupisce. Il riposo non è inattività. Ed è per questo che ha bisogno di una spazialità che gli corrisponda. Il luogo del riposo è dunque anche lo spazio in cui leggere poesie, lo spazio dello yoga appena svegli, lo spazio della meditazione.

Tutti luoghi o funzioni che sembrano trascurati nelle descrizioni delle offerte abitative. In questo senso il tema del riposo è sovrapponibile a quello a noi più caro, il comfort, inteso come momento di risarcimento o pausa dal tumulto della vita eccitante, produttiva e pubblica.

“Sogni d’oro” noi diciamo: che siano ad occhi chiusi o a occhi aperti.





























"Noon: Rest from Work" (after Jean-François Millet),
Vincent Van Gogh, 1890

Per più contenuti
Visualizza il progetto: Link
Vedere la pubblicazione: Link