Una strada molto ripida attraversa la montagna per raggiungere un gruppetto di case arroccate su un crinale. Siamo in una delle rare regioni risparmiate dal turismo di massa degli anni '50. Pascoli e campi coltivati hanno lasciato il posto a fitti boschi. Lì, una vecchia stalla divenuta un rudere, in delicato equilibrio, riservava delle sorprese a chi l'avrebbe trasformata. Infatti, Andrea Del Pedro Pera, Cesare Galligani e Umberto Maj, fondatori dello studio di architettura milanese ATOMAA, non potevano sospettare la presenza di una grande volta in pietra e di un camino al piano terra, resti di una passata residenza.
Questo valico si reagisce grazie al recupero della vecchia forma e al consolidamento delle murature, ma soprattutto con lo sviluppo di nuovi luoghi di convivenza - la cucina e la sala da pranzo - al centro del volume esistente. Per servire al meglio tutti gli ambienti della casa distribuiti sui tre livelli, gli architetti hanno realizzato un nucleo centrale in multistrato di betulla lamellare che ospita la scala.
Ansiosi di integrare il progetto nel suo ambiente, i progettisti optano per un esterno di pietra "dove le trame dei muri tra vecchio e nuovo si intrecciano in un unico punto, ricostruito a mano, pietra su pietra". L'interno è più di un legno scatola inserita nell'involucro in pietra: pavimenti, pareti e soffitti sono composti da elementi provenienti da vecchie assi del pavimento e travi del tetto deteriorate, o larice della valle, quando necessario.Il risultato, quindi, è quello più sobrio, rigoroso e minimale.
A quasi 1.400 metri sul livello del mare, a nord-ovest delle Alpi italiane, un rudere tipico della regione ospitava in passato bestiame e fieno. Gli architetti milanesi di ATOMAA l'hanno trasformata in un'elegante casa contemporanea di grande sobrietà. E per farlo usano ogni pietra e pezzo di legno trovato in loco.
ATOMAA trasforma una stalla in rovina in una casa contemporanea senza tradire il proprio passato grazie al rispetto dei volumi e dei materiali. L'esterno conserva il suo corpo in pietra che si fonde con il paesaggio, mentre l'interno offre un nuovo bozzolo di legno intimo e caldo.
Il riuso è un elemento chiave del progetto: i muri sono stati realizzati con le pietre delle vecchie parti in disuso, gli architravi delle porte e delle finestre con il legno del vecchio tetto; i muri di contenimento dei terrazzi così come il volume dell'ampliamento eretto da porzioni di roccia scavata.
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