Archive for the ‘Atomaa’ Category

Casa Cinsc in Platform Architecture Magazine

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Un rifugio fra le alture

"All’estremo nord delle Alpi occidentali italiane, immersa nella natura più incontaminata, Casa Cinsc si trova in una delle ormai poche valli risparmiate dall’espansione del turismo di massa, che dagli anni ‘50 agli anni ’80, ha trasformato la montagna."

"Siamo a quasi 1.400 metri di quota, dove le strade si fanno via via più ripide per raggiungere il piccolo raggruppamento di case arroccato su un crinale montuoso. Luoghi abitati da generazioni che hanno mantenuto vaste distese di prati da pascolo e terreni coltivati, oggi restituiti ai fitti boschi. Un processo inevitabile di riappropriazione della natura che caratterizza l’attuale valle e richiama un turismo lento e rispettoso."

"Casa Cinsc è un atto di recupero e di rilettura della dimora rurale alpina. Il progetto ripristina la vecchia sagoma, consolida le murature e interviene riconfigurando gli ambienti interni. Da uno scambio di volumetrie, ne scaturisce un corpo aggiuntivo che arricchisce l’assetto originario e chiarisce spazi e funzioni."

"L’interno si configura così come luogo privilegiato da dove osservare il profilo delle cime. Casa Cinsc si presenta priva di ornamento, rigorosa e minimale nel linguaggio, così come quando venne concepita. In un contesto fortemente caratterizzato dall’uso della pietra, scegliamo internamente il legno per i pavimenti, le pareti, i soffitti e gli arredi principali."

"Il contrasto tra esterno e interno è evidente, fuori una scocca in pietra dura, fredda, mimetica con il paesaggio, dentro, invece, un ambiente intimo e caloroso, dove il legno è protagonista. Inaccessibili e generosi allo stesso tempo, è proprio in questi territori che si radica e si perpetua la tradizione costruttiva, tipologica e popolare, rivelando così la cultura della montagna."

Articolo: Link

Progetto: Link 

Never Too Small: Che tutto si muove e niente resta fermo

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"Mentre sono innegabili i vantaggi del vivere in ambienti confinati, bisogna riconoscere che molti apparati e organi, tra cui quelli di senso, sono concepiti e funzionano al meglio in ambienti esterni. La percezione visiva dell’ambiente circostante si basa sulla convergenza e proiezione delle immagini sulla retina dell’occhio. Mentre la visione di oggetti lontani non richiede un lavoro di messa a fuoco, quelli vicini, cioè al di sotto dei 6 metri, richiedono l’intervento del muscolo ciliare per aumentare lo spessore del cristallino e proiettare correttamente l’immagine sulla retina..."

“ Tecnicamente, l’ambiente ideale per l’uomo è quello in cui si è sviluppato il suo DNA, cioè gli spazi aperti della foresta (...).

...Ne deriva che, nella grande maggioranza delle costruzioni, il muscolo ciliare è in esercizio anche nel momento in cui fissa l’oggetto più lontano. Si tratta di uno sforzo inconscio che apparentemente non crea disturbi, ma che non ha alternative nell’ambiente confinato."
"L’udito è strutturato in modo da sentire meglio il suono degli oggetti posti davanti e in basso ma risente delle interferenze delle onde acustiche riflesse: il riverbero delle onde acustiche in spazi confinati limita fortemente la percezione della parola e la sua intellegibilità, tanto che il miglior parametro per la fruibilità di un ambiente dal punto di vista acustico è il tempo di riverbero, cioè il tempo di permanenza dell’energia sonora all’interno dell’ambiente, mentre la naturale tendenza dell’onda acustica è quella di allontanarsi e disperdersi senza ritorno.
L’esposizione a microclimi umidi, freddi o troppo caldi in ambienti confinati induce limitazioni fisiche o emotive che influenzano la vita quotidiana (dispnea, inappetenza, bassa vitalità, insoddisfazione), condizioni che sono però facilmente risolvibili con interventi di natura edilizia e non medica.”

Prodotto da: Newmac
Creatore: Colin Chee
Produttore: Lindsay Barnard
Regista/operatore macchina da presa: Alessandro Carpentiero
Editore: Colin Chee
Intervista: Umberto Maj
Illustrazione: Alexander Klein, 1927, Functional House for Frictionless Living

Wunderkammer in Piola su Living Corriere

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In un palazzo d'epoca in zona Piola, un appartamento ristrutturato rispettando le tracce del tempo, dove gli stucchi convivono con le scelte di design e i nuovi elementi in legno disegnano una scenografia contemporanea.

Né tradizionale né moderno, con uno stile eclettico che è una combinazione di sedimentazioni, aggiunte e sovrapposizioni. In un palazzo d’epoca nella zona milanese Piola, lo studio ATOMAA ha ristrutturato un appartamento di 110 mq come una moderna ‘wunderkammer’, nella quale i nuovi arredi su misura si sono amalgamati morbidamente ai pezzi vintage e ai materiali preesistenti.

L’intenzione era quella di «creare ambienti vivaci», partendo da uno sfondo-base neutro dettato dal colore chiaro delle pareti in modo da far risaltare il più possibile gli arredi e i nuovi elementi in legno sviluppati insieme al designer Giacomo Moor.

La ristrutturazione, realizzata senza perdere d’occhio il budget, è il frutto di uno stretto scambio tra architetti e committenza, una coppia trentenne di professionisti a lungo legata ai progettisti per motivi professionali.

Considerato lo stato di fatto, rappresentato dai bei volumi tipici delle case d’epoca, gli architetti hanno avuto l’accortezza di intervenire in modo leggero, limitando le demolizioni e valorizzando quel che c’era: dalle cornici di gesso, fino a dettagli meno visibili, tracce di epoche passate. Non fa eccezione il pavimento originale in ciliegio a spina pesce del living: doveva essere smantellato ed è stato invece riportato all’antico splendore.

La distribuzione interna è stata creata con una gerarchia chiara: il grande spazio principale dedicato alla zona giorno è stato aperto il più possibile e ora è unificato in modo fluido attraverso tre portali delle stesse dimensioni, i quali agevolano l’accesso agli spazi di servizio. In cucina, una parte di armadiatura mimetizza una delle entrate, quasi fosse un passaggio segreto, che appare e scompare totalmente.

Sul piano dell’arredamento, i mobili vintage convivono in modo disinvolto mixati con pezzi più recenti e oggetti di design collezionati nel tempo dai proprietari. Ecco che una poltrona Le Corbusier datata 1928 si accompagna a un recente divano di Piero Lissoni, le “eterne” lampade Castiglioni e Prouvé sono abbinate a un tavolo industrial di Konstantin Grcic, in un dialogo reso temporalmente possibile dal design, per nulla in contrasto ma semplicemente aperto ad accogliere varie epoche e stili.

Never Too Small: TAAAC! Appartamento

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utensìle

il nome generico dei varî arnesi che servono agli usi della vita domestica, spec. in cucina: u. domestici; gli u. più necessarî in cucina sono le pentole, i tegami e le posate. In botteghe artigiane, laboratorî, officine, ogni attrezzo semplice, atto alla lavorazione dei metalli, del legno o della pietra; per es. il martello, lo scalpello, le tenaglie, le pinze, le forbici, la sega, la lima, il trapano, il punteruolo, ecc.
- Vocabulary Treccani

Il progetto è pensato in modo organico, tenendo conto sin dall’inizio di più aspetti, a partire dalla distribuzione degli spazi, come uno strumento in grado di semplificare e agevolare le attività proprie della vita domestica. Gli ambienti sono organizzati attraverso un involucro abitato costituito da un insieme di elementi di arredo fisso integrati su misura.
I muri, le porte e gli elementi di arredo mobile, e rimangono solo strutture, dispositivi, che organizzano lo spazio a disposizione con elementi che possono cambiare funzione durante il giorno. La casa non è più pensata come un involucro vuoto da riempire o da decorare con oggetti che affermino uno status, ma come utensìle, ad hoc, in grado di semplificare e rendere più confortevoli le azioni e i gesti ordinari e straordinari, nei diversi momenti della giornata, on demand.

L'appartamento urbano contemporaneo standard di solito è costituito da molti ambienti: un ingresso con mobili di supporto; una cucina senza compromessi; un'area snack (che abbiamo capito funziona meglio come un'isola); una zona pranzo che ha la possibilità di accogliere un buon numero di ospiti in diverse occasioni; una zona living e relax; una zona notte a forma di alcova o camera da letto; una cabina armadio o un gran mobile contenitivo; un'area studio per lavorare a distanza; un bagno con doccia a tutta parete. In un micro appartamento, la sfida principale è incorporare tutti questi elementi in uno spazio molto limitato.

il comfort è di più
Le percezioni all'interno della casa si modificano in base alla prospettiva dell'utente, permettendo all'appartamento di essere un riflesso dei sentimenti e dell'umore di chi ci vive. È importante che gli spazi della casa abbiano la capacità di cambiare durante i diversi momenti della giornata e come quei cambiamenti, in relazione alla luce naturale che entra nell'appartamento e alle diverse necessità, permettano all'utente di svolgere attività diverse col massimo comfort. L'adattabilità degli spazi dovrebbe consentire all'abitante di ottenere sia spazi più privati che semi-privati, con il minimo sforzo. Ciò consente di vivere diverse specifiche esperienze, all'interno di uno spazio molto ristretto, con la comodità e naturalezza necessarie nell’abitare; senza forzature, e fin dove è possibile, è lo spazio che si deve adattare a noi, e non viceversa. La delicate scelte dei materiali e la tavolozza dei colori sono fondamentali per ottenere un senso di calma in uno spazio che può essere trasformato in un santuario privato all'interno del vivace centro della città. Per noi è importante sottolineare che mobili o elementi d'arredo possono svolgere molteplici funzioni: definiscono limiti di spazio e scenografie fisse, e sono nello stesso momento cassette degli attrezzi ed elementi funzionali, contenitori e contenuto.

Per garantire la presenza dei diversi necessari ambienti, si deve operare sul tempo.

“Il comfort dipende per il novantotto per cento dal buon senso e per il due per cento dall’estetica”
- Terence Conran

Solo alcuni usi possono avvenire contemporaneamente o a stretta distanza; ad ogni modo, la maggior parte delle attività in ambito domestico avviene regolarmente secondo successioni abbastanza ordinate. L'uso dello spazio cambia seguendo il movimento del corpo al suo interno (come un guanto), e non viceversa. "Casa come strumento" significa anche che il corpo e la sua vita (e le sue esigenze) sono al centro della costruzione dello spazio, con tutti i limiti e le debolezze che porta con sé.

L’aspirazione rimane il comfort. Chi abita una casa ha bisogno di uno spazio minimo di vita, ben illuminato naturalmente, di un letto matrimoniale, di una cucina completa, di un ripostiglio all'ingresso per gli ombrelli bagnati, ecc.
Quando parliamo di Micro Apartments, sappiamo che questo può funzionare solo se lo spazio è confortevole. Per ottenere ciò, è necessario pensare sin dalle prime fasi del progetto, in modo diverso. Un modo che vede l'intero quadro tutto insieme e lo sintetizza.
Oggi pensiamo che il comfort di una casa ben progettata, bella flessibile e funzionale allo stesso tempo, che possa effettivamente migliorare la qualità dei momenti trascorsi in essa, sia la vera esperienza di lusso che le persone vogliono, più che un luogo che rispecchi stato economico.

Prodotto da: Newmac
Creatore: Colin Chee
Produttore: Lindsay Barnard
Regista/operatore macchina da presa: Alessandro Carpentiero
Editore: Colin Chee
Intervista: Philip Kolevsohn
prima illustrazione in b/n: Built-in wall storage unit with built-in bed and desk - Charles and Ray Eames, 1961
NCSU Design Library Image Collection
Seconda illustrazione colorata: from the book "Easier life" Wright

Link Video: NEVER TOO SMALL Ep47
Link Progetto: Link

Una Casa per Lettori su Elle Decor

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“Qualcuno potrebbe indicarci altre mete, altre rotte, cancellare un percorso già compiuto o dirci che “tutte le strade qui sono mie” ma sappiamo che il mondo delle meraviglie è ancora possibile, nelle scelte che ci concediamo, nel non aver paura di mettere in campo gusti e preferenze, nella personalizzazione, ne pensare che forse una casa non è per sempre ma per sempre è il ricordo che conserviamo di lei.”

Testo originale di: Flavia Fiocchi

Abitando – Nolita

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Situata nel quartiere del design di NoLo, a nord-est di Milano, Nolita è una casa per viaggiatori, meravigliosamente accogliente e ben illuminata.

Svegliarsi in un edificio degli anni '20 non è mai stato così bello. Frammenti della storia dell'appartamento ti accolgono ad ogni angolo, con soffitti decorati e bellissime piastrelle in cemento che ti strizzano l’occhio fra una stanza all'altra. La luce del sole fa capolino nell'appartamento sin dalle prime ore del mattino, mentre l'aria frizzante di Milano anima il corridoio comune. Il canto degli uccelli, dalle cime degli alberi accanto alla cucina, ti fa dimenticare del caos e dalla frenesia della città, facendoti sentire più vicini gli spazi aperti che circondano i margini della città.

Con un ovvio riferimento al libro "Lolita" del romanziere Vladimir Nabokov, l'appartamento non si vergogna di essere precocemente seducente, proprio come Dolores Haze, il secondo personaggio principale della storia.

L'attenzione ai dettagli in questo appartamento grande ma semplice è evidente dal primo momento. Un lume d’appoggio ti accoglie con un caldo abbraccio, accendendosi per magia al tuo ingresso. Da qui in poi, la luce naturale che irradia dalle stanze per tutta la sua lunghezza, riempie di luce il corridoio centrale.

Quando ti fai strada lungo di esso, accenni di colore catturano la tua attenzione ad ogni tuo passo. Ogni stanza, con il suo pavimento originale, è dipinta con un colore vivace, ispirato alla narrativa storica dell'appartamento che giace sotto i tuoi piedi.

Le stanze che si aprono sul corridoio sono annunciate da una doppia porta con un architrave decorato che la incornicia. Le pareti di ogni stanza sono segnate da una linea che le divide in due; la parte inferiore è dipinta di un colore che sembra emanare dal pavimento esistente, mentre la parte superiore delle pareti e del soffitto è dipinta di bianco, permettendo alla luce naturale di illuminare tutta la stanza. Questa semplice attenzione genera un’atmosfera domestica elegante ma allo stesso tempo riconoscibile, che accarezza i dettagli ornamentali e tutta la narrazione storica della casa.

L'appartamento è dotato di una serie di mobili free-standing, che consentono libertà di movimento e di sguardo. L'unico mobile fisso è il piano di lavoro della cucina; e che pezzo è! Punteggiato da accenni di granuli di marmo rosa e bianco, il piano di lavoro in cemento rosa si dispiega senza soluzione di continuità: un piano orizzontale diventa un’ alzatina e infine piega in un ripiano sottile ed elegante. Modellato come un pezzo unico, questo complemento evidenzia ulteriormente l'attenzione ai dettagli che riecheggia in tutto l'appartamento: non sei costretto a scegliere fra piacere ed utilità.

Il lungo piano per la colazione si estende fino ad una doppia porta finestra in fondo alla cucina, invitandoti verso un terrazzo ben illuminato che si accompagna tutta la lunghezza dell'appartamento. Un piccolo tavolo apparecchiato per due offre il luogo perfetto per un caffè mattutino, annidato tra le cime degli alberi del rigoglioso cortile sottostante.

La casa nel suo insieme, con tutte le sue attenzioni silenziose ma speciali, offre una piena immersione nel mondo meravigliosamente gentile della felicità domestica italiana.

Link Progetto: Nolita – la casa del Flâneur
Testo originale scritto dall’ospite Nolita

Never Too Small: Brera

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Il piccolo appartamento è situato nel quartiere di Brera, area densamente popolata e costituita da notevoli esempi di edifici storici milanesi.

L'edificio, tipico del centro di Milano, è costituito dalla tipologia denominata "a ballatoio", detta anche "case di ringhiera".

Lo scopo del progetto è quello di creare uno spazio capace di assolvere a diverse funzioni durante il giorno, per rispondere agli stili di vita contemporanei di una vivace città europea.
Le funzioni dello spazio sono organizzate lungo il perimetro del soggiorno senza bloccare la luce delle due grandi finestre. L'utilizzo dello spazio è ottimizzato grazie a elementi funzionali compatti, che liberano lo spazio il più possibile e lo preparano ad accogliere la luce naturale dalle grandi finestre. L'interno è formalmente determinato da mobili integrati che comprendono diverse funzioni e caratteristiche: i mobili fungono da confini spaziali. Le forme dei diversi arredi contenitivi sono concepite in base agli oggetti che devono contenere: il loro posizionamento dipende dalla facilità con cui devono essere raggiunti.
Volevamo progettare una casa vera e propria, nonostante la superficie.
A seconda delle esigenze degli utenti, è possibile creare una combinazione di aree private o semi-private utilizzando elementi divisori mobili.

In un appartamento come questo, dove volevamo adattare più funzioni di quelle effettivamente possibili, dovevamo usare il tempo come strumento di progetto.

Lo stesso spazio prende diversi significati quando la luce cambia durante il giorno. Abbiamo guardato le case giapponesi, ma anche le tradizioni che fondano il modernismo e il funzionalismo europei. Dalla cucina Frankfurt ai mobili integrati di Gropius, agli esempi italiani di Mangiarotti dove in un progetto chiamato “La parete attrezzata, 1965” riunisce diverse funzioni nello stesso mobile.
Oppure Cini Boeri, in “gradonata attrezzata, 1971” (immagine sotto). Qui armadi contenitivi formano dei gradoni dove appoggiarsi e riposarsi o dormire.

Camera da letto con gradoni attrezzati in una casa di vacanza - Cini Boeri, 1970
La casa attrezzata. Qualità dell'abitare e rapporti di integrazione fra arredamento e architettura, Gianni Ottolini, Vera De Prizio. 2005

La casa garantisce il massimo comfort funzionale con una doppia strategia, una che apre gli spazi e l'atmosfera verso il paesaggio esterno e l'altra che regolal'ambiente domestico intorno alle necessità della vita che vi si svolge dentro.
Le ridotte dimensioni dell'appartamento hanno portato all'utilizzo di colori chiari e finiture naturali. Dal punto di vista delle finiture cromatiche, il colore delle pareti tende a seguire e rafforzare le differenze di qualità dei diversi spazi: dai toni di colore più chiari a quelli più scuri dagli spazi pubblici fino agli spazi privati.
Nello spazio domestico chiaro e ordinato, elementi diversi, anche contrastanti, sono utilizzati come accenti personali.

L'ambizione del comfort domestico dovrebbe essere il nostro obiettivo principale.

Guarigione del diacono Giustiniano - Beato Angelico, 1443

Non si tratta solo di cercare di essere funzionalisti, ma di avere diverse possibilità; e poi scegliere.

La zona notte è composta da due zone distinte definite dalle loro altezze: l'alcova, con un'altezza di 125 cm, e una zona libera multifunzionale a lato della finestra. Questa zona libera può essere incorporata con la zona giorno e crea un'area più grande per mangiare o rilassarsi. In alternativa, se i divisori sono adeguatamente chiusi tra questa zona e l'alcova, e tra questa zona e il soggiorno, si crea un terzo spazio da utilizzare per altre attività.
Tavolo e sedie sono gli unici mobili pezzi che hanno la libertà di essere spostati. A seconda delle esigenze delle persone che utilizzano lo spazio, può diventare una camera da letto temporanea, oppure un'area studio o relax.

Prodotto da: Newmac

Creatore: Colin Chee

Produttore: Lindsay Barnard

Regista/operatore macchina da presa: Alessandro Carpentiero

Editore: Colin Chee

Intervista: Andrea del Pedro Pera

Link Video: NEVER TOO SMALL Ep44

Link Progetto: Link

Abitando – Una Casa per Lettori

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“Per fare il tavolo, ci vuole il legno. Per fare il legno, ci vuole l’albero. Per fare l’albero ci vuole il seme”. Non ci vogliamo fare forti di citazioni facili - il genio di Gianni Rodari, la voce di Sergio Endrigo, una favola non solo per bambini che tutti ancora sappiamo canticchiare - è che in molte cose davvero ci vuole un fiore.

Una zona semicentrale di una Milano che sa essere elegante e di quartiere, una via alberata che segue una immaginifica direttrice tra vecchio e nuovo mondo strizzando l’occhio a moderni palazzi che si specchiano nel Pirellone e case inizio novecento che nelle proprie decorazioni e ferri battuti certificano quel gusto europeo cresciuto anche su questi muri. E se poco lontano Umberto Boccioni dipingeva se stesso sul balcone di casa mentre campi e prati si stendevano ancora alle sue spalle, oggi la zona è viva, ricca di botteghe, pasticcerie artigianali, mercatini e sorrisi. Da un piano alto si può vedere tutto questo e lasciarsene abbagliare. Mentre la luce del sole filtra delicatamente dalle finestre creando elementi cromatici nuovi e inaspettati.

Ma dicevamo, ci vuole il legno. E in un appartamento che, al momento dell’acquisto, non mancava di nulla se non di personalizzazione e amore, ce n’è voluto tanto. Meno muri, più elementi modificabili, arredi su misura, opera di artigiani ancora innamorati del proprio lavoro. Un salotto fatto di colore e luminosità, dove il legno è vintage in una libreria di recupero anni Sessanta, in un bovindo tanto desiderato, avvolto dalle finestre sulla strada, in una parete-libreria chiara nascondiglio per le porte che trasformano lo studio in una stanza per gli ospiti. Porte gialle, come il suono della tromba, vulcanico, impossibile non notarlo. I colori comunicano con noi e tra di loro, così il giallo si incontra con il rosso della libreria dell’ingresso, una nascita misteriosa dalla tendenza simultanea all’allontanamento e all’ascensione del giallo e del blu, avrebbe detto Vasilij Kandinskij.

Impossibile dimenticare il verde. Salvia o profondo, quello del marmo verde Alpi. Cucina e sala da pranzo si concedono valori stabili: quelli del verde appunto, l’integrità del marmo nel piano della cucina, la dignità del bambù nella carta da parati che definisce la sala da pranzo, piccola bomboniera soddisfatta di se stessa nelle serate tra amici. Legno di parquet riportato in vita, colore di cementine create ad hoc, giocate ancora tra bianco e verde salvia, con elementi dalle note blu, azzurre, beige e grigi, mentre, come in una caccia al tesoro, si perdono nell’intera superficie listarelle di colori diversi, perché per giocare non si è mai troppo vecchi.

Torna il verde nei bagni, questa volta abbinato al rosa e alla forma arrotondata: figure geometriche e colore per entrare in se stessi, per mettersi in relazione, per superare i limiti di una stanza, di una destinazione, di una definizione. Un ultimo dettaglio che è fil rouge dell’appartamento e di un’idea di armonia ancora viva: l’arco, delle porte, della libreria, degli oggetti arrotondati, morbidi, voluttuosi, di una lampada della storia del design, che è funzione e non puro oggetto decorativo. E se una parentesi illumina delicatamente la camera da letto, seguendo una linea luminosa infallibile si riprende la strada verso l’ingresso.

Link Progetto: Una Casa per Lettori

Testo originale di: Flavia Fiocchi

Qualcuno potrebbe indicarci altre mete, altre rotte, cancellare un percorso già compiuto o dirci che “tutte le strade qui sono mie” ma sappiamo che il mondo delle meraviglie è ancora possibile, nelle scelte che ci concediamo, nel non aver paura di mettere in campo gusti e preferenze, nella personalizzazione, ne pensare che forse una casa non è per sempre ma per sempre è il ricordo che conserviamo di lei.

Optimistic by Nature

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ATOMAA è stato recentemente intervistato dalla piattaforma web europea "New Generations". La discussione tratta argomenti come la relazione tra il processo creativo e l'approccio nei confronti dei nostri progetti, accentuando lo stimolante ambiente di lavoro.

"Anche se l'organizzazione del tempo per dedicarsi ai processi progettuali è spesso frenetica, pratichiamo la "Resistenza": ci prendiamo il tempo per discutere i progetti in corso in modo lento e calmo, prendendo decisioni calcolate e persino ritornando al tradizionale lavoro manuale."

"Costruiamo modelli per studiare i dettagli; utilizziamo schizzi a mano libera per ragionare e sviluppare idee; usiamo mood board composti da campioni di materiale reale, materiale ritrovabile all'interno dei nostri progetti, insostituibile e perfetto per immedesimarsi a pieno nel progetto."

New Generations è una piattaforma europea che indaga i cambiamenti nella professione di architetto dalla crisi economica del 2008; analizzano le pratiche emergenti più innovative a livello europeo, fornendo un nuovo spazio per il confronto, lo scambio di conoscenze, teorie e idee.

Link Articolo: ATOMAA. Optimistic by Nature

New Generations Web: Link

Itinerant Office: Link

Wunderkammer in Piola su Elle Decor

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"Vivace, sorprendente, ricco di personalità: è in questi tre aggettivi l’essenza di Wunderkammer, appartamento milanese in zona Piola dove la magia si rivela nei dettagli."
Elisa Zagaria, Elle Decor

"Ciò che rende dinamico e interessante il layout è il modo in cui le suddette stanze, tutte diverse per dimensioni e finiture, interagiscono tra di loro, in virtù di “passaggi segreti” che ci siamo divertiti a nascondere negli elementi di arredo fisso incastonati nelle murature."
ATOMAA