Archive for September, 2024

“Void and Matter – Form of a Circumstance”

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Dal settembre del 2021 siamo stati incaricati di dirigere il Laboratorio di Progettazione dell’Architettura del primo anno di corso in Architettura del Politecnico di Milano. Un atelier molto operativo che impegna l’intero primo anno accademico dei futuri architetti e pianificatori.

Attraverso i loro occhi, le loro mani (e le loro parole*) abbiamo rivissuto l’emozione delle prime esperienze di progetto dello spazio e della della sua forma; e conosciuto un po’ meglio la città.

Abbiamo potuto tornare a chiederci: come si comincia? dal pieno o dal vuoto? lo spazio contiene sempre valori? camminare con gli occhi in su serve? e la mano è ancora importante?


Questa esperienza è stata raccontata due volte: la prima in una mostra svoltasi nell’atrio dell’ “Edificio 11” di Vittoriano Viganò, dal 18 Ottobre al 16 Novembre 2023 e curata da Tommaso Brighenti, Claudio Comi, Andrea di Franco e Martina Landsberger. La seconda nell’ambito del IV incontro internazionale INCIPIT LAB, svoltosi presso il complesso di Santa Croce a Cagliari a Febbraio 2024 e coordinata dalle Università degli Studi di Palermo e di Cagliari (Andrea Sascia e Giovanni Battista Cocco)

Grazie agli amici con il loro tempo ed ingegno hanno reso questa esperienza solida ed appassionante.

Docenti e Collaboratori:
Umberto Maj
Chiara Stanga
Claudio Umberto Comi Benedetta Badiali Silvia Bergamini Tomas Enrique Davis De Luca Giacomo Gola, Bianca Magi Claudio Natalini Mayya Sargsyan Ylenia, Rose Testore Elena Verrico Alessandra Brignani Jacopo Ferrero Granfagna Roberto Guglielmo Majerna

“Uno dei commenti da parte di Mayya durante la presentazione del Concept mi ha fatto tornare in mente questo testo (Silenzi Eloquenti, C.M. Aria): nel progettare il nostro edificio avevamo lavorato più per ‘pieni’ considerando poco l’importanza dei ‘vuoti’. Questa esperienza diretta mi ha permesso di capire quanto dia importante l’equilibrio fra questi due elementi ma anche quanto non sia scontato ottenerlo.”
- Filippo Barbieri

From Hat to Hut

La prima parte del laboratorio prevede una serie die esercitazioni volte alla lettura della organizzazione formale dello spazio come punto di partenza di un ricerca che ha al suo centro il rapporto fra l'uomo e l'ambiente: From Hat to Hut.

Exempla

Gli Exempla da misurare, ridisegnare, interpretare e raccontare, sono scelti fra le opere di maestri del panorama internazionale contemporaneo, per la ricchezza delle relazioni spaziali che instaurano con i contesti e la capacità di informare luoghi collettivi di valore. Queste letture, sotto la forma di ridisegni tipologici dotati di un grafica evocativa del rapporto fra pieno e vuoto(figura sfondo) dei riproduzione plastica (modello in scala), hanno come interesse le forme e le proporzioni degli elementi compositi dello spazio. Da quelli più tangibili, quali le masse i volumi e la matricida, a quelli meno tangibili: la luce ed il vuoto fra le cose.

Walking Matters

Con la serie di escursioni Walking Matters gli studenti possono fare esperienza non mediata di alcune di queste architetture.

Social Housing in NoLo

La seconda parte del laboratorio vede gli studenti dedicarsi alla prima esperienza di progetto di un'architettura complessa, affrontando il tema più specifico dell'abitare con particolare riferimento alle sue forme ed organizzazioni urbana e collettiva. E nella convinzione che il progetto sia uno strumento die conoscenza prima che di trasformazione di un realtà, il contesto urbano scelto quale luogo di esercizio è quello più prossimo e dunque più facilmente esperibile: la metropoli Milanese. Con l’esercizio A Student House in NoLo, il Laboratorio propone quale luogo di progetto la prima periferia Milanese (NoLo) che si addensa attorno agli assi di Viale Monza e Via Padova e contiene oggi una varietà e ricchezza spaziali, culturali e sociali molto coinvolgente. Su una scala del lotto relativamente minuta, gli studenti pensano e disegnano in tutte le sue parti un edificio residenziale a completamento di una morfologia urbana esistente. Viene dunque richiesto di mettere in pratica quanto scoperto nel primo semestre nella composizione degli spazi collettivi e di relazione con la città oltre che di quelli più intimi dell’alloggio.

"E infine la cripta. Un luogo che, nella sua semplicità, mi ha commossa profondamente. Qui la luce, delicata e discreta, sembra sospendere il tempo. Dalle immagini, percepisco un invito a fermarsi sulla panca di legno, a godere degli ultimi istanti prima dell'addio."
- Elisa Artina

Studenti:

AA 2021/22: Emilia Abellonio, McClarence Aldredd Acedeva, Federico Acito, Nour Adel, Martina Agazzi, Francesco Alba, Irene Alessio, Alessandra Alfano, Martina Alfinito, Gabriele Allegra, Samuele Amigoni, Elena Anastasio, Tecla Andolina, Samuele Andreaggi, Nicolò Andreoni, Marco Maria Angelelli, Violetta Anichini, Francesca Annè, Sara Antignati, Giulia Atoniazzi, Nicole Antonini, Giulio Arcaro, Francesca Ardito, Regine Argente, Valentina Armaleo, Francesca Arnoldi, Martina Arnoldi, Andrea Arsie, Andrea Arzuffi, Lorenzo Asnaghi, Aurora Assaselli, Giada Avi, Icram Badi, Tiziano Ballestra, Bintou Bambi, Francesca Barillà, Carlotta Barison

AA 2022/23: Andrea Accorsi, Luca Adriatico, Luca Affaticati, Camilla Agosteo, Eugenio Agatau, Carlotta Agostinoni, Elisa Albano, Ambra Alberoni, Matilde Albertini, Matilde Ester Albertini, Stefano Albini, Giada Iris Albrizio, John Allen Alindugan, Caterina Allegro, Andrea Altieri, Passant Aly, Gabriele Ambrosini, Alessandro Amoroso, Beatrice Andreoli, Sveva Andreone, Gabriele Angiò, Sabrina Annoni, Matteo Ansaloni, Damiano Antonioli, Nicola Arborea, Giulia Arbosti, Tommaso Arcagni, Giulia Archetti, Giulia Arianna, Virginia Argiolas, Elisa Artina, Giorgio Ascione, Francesco Assoni, Bishoy Attia, Lorenzo Averna, Marina Azzarelli, Giada Badengo, Sofia Baldi, Chiara Baldini, Anna Balzaretti, Andrea Balzarotti, Silvia Baraldi, Alessio Barba, Alessia Barbaglia, Francesca Barbati, Filippo Barbieri, Giulia Barbieri, Luca Barcella

AA 2023/24: Giorgio Abbiati, Pietro Accorsi, Alexia Addio, Fatima Afandiyeva, Sara Agosti, Salma Assad Abdelgelil Mohamed Agour, Alessia Agrati, Giulio Giovanni Maria Albano, Beatrice Alberta, Daniele Albertini, Serena Alchieri, Nicolò Alessandri, Alessia Ida Alini, Tamara Girilda Alvarez Carozzi, Leonidas Amanatidis, Gabriele Ambrosini, Federica Amerì, Beatrice Amonti, Asmae Amri, Magenta Angelelli, Giovanni Angileri, Claudia Angioletti, Michele Angora, Matilda Brempomaa Anim, Christian Erik Annoni, Rebecca Annoni, Hassan Hamid Ansari, Elena Antonini, Cecilia Aquino, Elena Mary Arati, Ludovico Arcobelli, Laura Arcovito, Riccardo Delil Argin, Giulia Arici, Giulia Maria Arrica, Emanuele Arrighi, Agnese Assaloni, Jacopo Mattia Astolfi, Luciano Ilie Atanasoaie, Marco Avalli, Tommaso Avogadro, Beatrice Azzinari, Beatrice Bacchini, Jasmin Badawi, Youssef Badawi, Enrico Baesso, Elisa Ballerini

So far, the tiniest in Domus

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“ ‘How much can be eliminated from a system of objects, functions and symbols, while keeping intact the idea of home and the comfort it offers us?’

This is the question that Atomaa have been addressing for more than a decade. In the work of this Milan-based studio, which moves between projects at different scales, one thing that appears to remain constant is the idea of minimal living. Or as they prefer to call it, Micro Living. Aware of the controversial value of density – especially in a historic moment in which there is a huge gap between wages and property prices in Italy – they look at the intensity “of opportunities and happenings” as intrinsic to the city.

So the latest challenge for Atomaa is even more complex: to turn a space of 21-squaremetre into a home. In a building dating back to the 1920s, not far from Piazza Cinque Giornate in Milan, they have devised a series of environments with overlapping elements, tailor-made furniture and a limited palette of materials. All of which looks out, through two large windows, onto an internal courtyard inhabited by three magnolia trees.

The first move was to relocate the bathroom away from the window, closer to the entrance. The door has been clad in mirror to make the space seem larger, while the interior is finished in red glazed tiles, Moroccan zellige. The living area opens up against the windows and here the functions are articulated by a series of tailor-made fittings in walnut, with moveable elements to enable different functions to be fulfilled as required, from moments of conviviality to study.

Opposite, placed against the wall of the bathroom is the kitchen, also made-to-measure and also in walnut, but combined with steel, with a worktop that can be concealed if necessary. The storage units have been kept below a metre so as to have greater opening at eye level. Closing the space, alongside the second window, are the bookcase and alcove that stand out against midnight blue walls.

Creating continuity between the various spaces is the terrazzo flooring, with a white background interspersed with fragments of green marble, so large as to seem out of scale. So far, the tiniest is the name chosen for this small but precious dwelling.

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